Vibo. Esenti dal ticket sanitario, 42 denunciati dai Carabinieri per truffa

Vibo Valentia. Quarantadue denunce nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di truffa aggravata e falsità ideologica commessa dal privato, è questo il bilancio dell’ultima attività antifrode svolta dagli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia, diretta dal capitano Stefano Di Paolo.
A scoprire il vasto giro di false certificazioni di disoccupazione e reddito, che consentivano l’esenzione dal pagamento dei ticket, sono stati i militari della Stazione Carabinieri Francica, già veterani di altre indagini antitruffa svolte recentemente nella provincia. I militari dell’Arma si sono insospettiti verificando come alcuni cittadini della zona, in possesso di redditi elevati e di lavori ben retribuiti, inspiegabilmente riuscivano a non pagare il ticket sulle prestazioni sanitarie fruite negli ospedali di Vibo Valentia, Tropea e Soriano.
Questa incongruenza ha spinto i militari ad approfondire gli accertamenti ed a verificare le autocertificazioni prodotte con le quali si attestava, falsamente, il proprio stato di disoccupazione e l’indigenza della propria famiglia.
Un’indagine lunga e complessa, partita già nel mese di aprile, e che ha visto i Carabinieri passare al setaccio centinaia di certificazioni e ricette presentate dai residenti nella cittadina in tutti gli ospedali della provincia.
I Carabinieri hanno potuto accertare come il fenomeno delle false autocertificazioni fosse ormai endemico nella zona. Nel piccolo abitato di Francica, praticamente, erano più gli esenti dal pagamento che quelli obbligati a farlo. Tra i casi limite scoperti dai militari anche quello di una signora che annualmente, oltre alle rendite di terreni e possedimenti vari, percepiva uno stipendio di ben 60 mila euro ma che, per il sevizio sanitario nazionale, viveva sotto la soglia di povertà. Altro caso paradossale quello di cittadini effettivamente privi di reddito ma che vivevano in nuclei familiari in cui tutti gli altri membri lavoravano ed erano possesso di numerosi immobili.
Insomma una vera e propria truffa ai danni dello Stato che, per molti dei 42 deferiti, era diventata una vera e propria abitudine tanto da presentarsi sistematicamente presso gli ospedali con la documentazione per l’esenzione anche a bordo di macchine di lusso.
Ora tutti dovranno rispondere dei reati loro ascritti davanti al Tribunale di Vibo Valentia, mentre continua l’attività di indagine per verificare se il fenomeno sia esteso anche ad altre realtà della zona e per quantificare il danno arrecato alle casse del servizio sanitario nazionale.

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