Ethos: “Se il comune spende male i suoi soldi a pagare sono i reggini”

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Reggio Calabria. Qualcuno, forse, ricorderà la raccolta di firme proposta da éthos e da Dimensione Uomo quasi due anni fa, con cui si chiedeva al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco ed ai Consiglieri Comunali di Reggio la convocazione di un Consiglio Comunale aperto per discutere di trasparenza e partecipazione. Un’iniziativa promossa per far luce su alcune dubbie questioni gestionali dell’Ente, come le assunzioni, il canone acqua e, più in generale, le spese effettuate dalla Giunta Scopelliti. La richiesta fu archiviata da Chizzoniti e compagni perché non affrontava, secondo loro, “…questioni di interesse generale”. Certo, avremmo potuto fare ricorso contro tale banale ed irresponsabile scusa, ma non è mai pervenuta alcuna risposta ufficiale da parte degli interpellati che hanno preferito adottare la non coraggiosa ma conveniente scelta del totale silenzio. Oggi, a distanza di circa due anni, la situazione è ancora più “torbida”. Dopo la condanna della Corte dei Conti per l’acquisto dell’ex Italcitrus, che alimenta i dubbi sulla gestione dell’Ente, il Sindaco, dopo aver gettato ombre sull’imparzialità e l’attendibilità di un giudice della stessa Corte, elogia il proprio operato per aver rispettato il c.d. Patto di Stabilità, così come certificato sempre dalla stessa Corte prima ritenuta poco attendibile. A replicare, il consigliere comunale Seby Romeo che ha recentemente definito le dichiarazioni del Sindaco errate. A chi credere, visto che nessuno degli addetti ai lavori sembra interessato alla proposta di éthos di adottare il Bilancio Sociale? I dati che oggettivamente consentono di formulare un proprio convincimento, sulla cui esattezza non è possibile pronunciarsi, sono la mancanza di liquidità nelle casse del Comune, l’elevato numero di debiti non onorati, la condanna della Corte dei Conti ed il rispetto del patto di stabilità. Così come altrettanto oggettivi sono gli aumenti di alcune imposte comunali (come la T.A.R.S.U.), di alcuni servizi (come il ticket per il parcheggio) e le scelte politiche di iniziare a vendere alcuni prestigiosi e funzionalmente insostituibili beni immobiliari (come il Miramare). La questione della solidità economica del Comune potrebbe apparire marginale per chi, costretto a fare i conti con una quotidianità fatta di lavoro, di famiglia, di bisogni e di difficoltà economiche ha altro a cui pensare. Ma anche per chi è distratto e preferisce non occuparsi di politica locale, le conseguenze della cattiva gestione di questa Giunta rappresentano un costo aggiuntivo al proprio personale o familiare bilancio. Poiché la tassa sui rifiuti solidi la pagano tutti gli abitanti di Reggio, così come tutti gli automobilisti che parcheggiano in città devono acquistare l’apposito ticket, non è logico pensare che le scelte ed i comportamenti della classe dirigente comunale, politica e non, non abbiano conseguenze dirette sulla vita di ciascun reggino. Aumentare la pressione fiscale comunale senza dare nulla in cambio in termini di servizi e di occupazione, vuol dire aumentare il disaggio di migliaia di persone, già esasperate e con enormi difficoltà sociali ed economiche. Sarebbe un grande gesto di “nobile” politica ammettere pubblicamente le proprie responsabilità e quelle dei propri collaboratori, il cui unico pensiero sembra essere, al momento, quello di conquistarsi una candidatura regionale al fianco del “loro” Sindaco.

Il Portavoce Giuseppe Musarella

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