Falsi braccianti agricoli. I Carabinieri di Vibo scoprono maxi truffa all’Inps

Maxi operazione contro le truffe all’I.N.P.S. portata a termine dagli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia. A finire nella rete degli investigatori, che già nei mesi scorsi avevano scoperto oltre 200 falsi braccianti agricoli, sono state ben 322 persone residenti in diversi comuni della provincia e tutte deferite a piede libero all’autorità giudiziaria di Vibo Valentia con l’accusa di truffa aggravata in danno di un ente pubblico.
L’attività ha preso avvio alcune settimane fa a seguito di una serie di accertamenti incrociati, svolti da personale dell’I.N.P.S. e della Stazione Carabinieri di Vibo Valentia, volti a verificare la correttezza delle richieste di pagamento delle giornate agricole da parte di alcuni braccianti.
Gli uomini della Benemerita e gli ispettori dell’istituto di previdenza hanno così scoperto come molti dei richiedenti gli indennizzi previsti avessero dichiarato, ad insaputa di decine di imprese del vibonese, di lavorare per alcune aziende agricole quando, di fatto, esercitavano tutt’altra attività lavorativa.
Un lavoro meticoloso e svolto con grande professionalità da parte degli investigatori che ha consentito di arrivare a scoprire fatti a dir poco sconcertanti.
Ad esempio alcuni lavoratori hanno dichiarato di essere addetti alla coltivazione di prodotti quali le fragole o le cipolle in terreni siti ad oltre 800 metri di altezza oppure ricoperti dai boschi delle Serre Vibonesi.
Vi è stato anche il caso di un terreno di 100 mq. in cui, per oltre 2 mesi, hanno lavorato ogni giorno ben 60 braccianti agricoli, non si sa bene a coltivare quale tipo di pianta pregiata e bisognosa di una cura 24 ore su 24.
Ovvero quello di importanti culture di frutta pregiata ed ulivi che richiedevano l’opera di decine di braccianti ogni giorno ma che, da un attento esame delle particelle catastali, risultavano terreni demaniali incolti sin dal medioevo.
O ancora sono stati scoperti terreni adibiti a coltivazioni ma sottoposti a stringenti vincoli idrogeologici e paesaggistici che impedivano di poter piantare anche un solo seme.
I Carabinieri hanno anche accertato come alcuni intestatari dei contratti di locazione dei fondi agricoli su cui figuravano impiegati i falsi braccianti fossero deceduti da decenni ovvero ricoverati in diverse case di cura della regione o ancora dichiarati incapaci di intendere e volere.
Coinvolti nell’indagine anche alcuni dipendenti di un Patronato di Vibo Valentia che figuravano tra gli elenchi dei falsi braccianti agricoli beneficiari dei contributi previdenziali.
Una vera e propria fabbrica di soldi è quella che è stata scoperta dagli uomini della Benemerita che, sino ad ora, hanno potuto accertare un danno alle casse dell’erario di almeno 1.8 milioni di euro.
Denaro che ora, a termine del procedimento penale, lo Stato potrà richiedere indietro a coloro che ne hanno illecitamente usufruito e per il quale le operazioni di recupero sono già state avviate dall’ente previdenziale.
L’operazione di oggi, la più grande mai effettuata nella provincia, ha consentito di colpire in profondità un sistema di truffe che rappresentava un costante salasso dalle casse dell’erario e che andava avanti sin dal 2005 coinvolgendo centinaia di persone che avevano così trovato il modo di avere una vera e propria rendita mensile a spese degli onesti contribuenti.

Exit mobile version