“Io speriamo che me la cavo”

Sembra di assistere ad una commedia di Gaspare e Zuzzurro e invece in scena ci sono quelli che dovrebbero assicurare prosperità e legalità agli italiani. Tempo di elezioni amministrative in mezza Italia e lo show divampa! Ma vi rendete conto di quello che abbiamo assistito in questi ultimi giorni? In Lombardia e nel Lazio, per motivi che forse non sapremo mai e dei quali francamente non ce ne può fregare di meno, fanno casino a presentare le liste collegate a Formigoni e Polverini, liste che da mesi sono impegnati a studiare, pesare, correggere, contrattare e che all’ultimo momento si “dimenticano” di presentare nelle forme e con i documenti previsti dalla legge, e per questi motivi vengono bocciate, o meglio riammesse con riserva in Lombardia (nel Lazio vedremo…). Scoppia un casino, all’interno del Partito della Libertà si cominciano a dilaniare, Bossi ridacchia ma non infierisce troppo (in fondo sono sempre alleati! Ma non gli sarebbe dispiaciuto neanche tanto se in Lombardia Formigoni fosse rimasto fuori) ma sulla stampa e in televisione rivoltano la frittata e danno la colpa a chi? Ai “giudici comunisti”! Ma questi giudici in Italia sono tutti comunisti? Ma ci hanno preso (tutti…) per imbecilli?
Altra barzelletta, che però non fa troppo ridere, è quella delle “liste pulite”. Le liste dovrebbero essere pulite per definizione, non solo formalmente ma anche nella sostanza, invece si scoprono, nella “sorpresa” di chi le ha presentate, che non lo sono nemmeno nella forma. Onore ad Angela Napoli per la sua coerente battaglia di onestà, battaglia che a dire il vero dura da anni ma continua a rimanere inascoltata soprattutto all’interno del suo partito. Buona l’idea di consegnare le liste al vaglio della Commissione Antimafia, però che succede ora se la Commissione giudica qualche candidato “indesiderato”? Dopo che le liste sono state presentate che si fa si dice “Votate tutti, tranne quello lì!”? E, ammesso che questo sia pensabile, chi dovrebbe farlo? La Commissione Antimafia? I Candidati a Presidente? I Partiti che li hanno presentati? Siamo veramente nel tragicomico! E poi, visto che ormai lo hanno capito anche i sassi che la criminalità non sta solo in Calabria e Sicilia, perché la Commissione Antimafia non dovrebbe controllare le liste in tutte le Regioni italiane? Problema che si amplifica?… non sappiamo. L’unica e come sempre più logica soluzione è la vigilanza democratica. Elettori informati per poter scegliere con libertà e coscienza. Sì, ma per fare questo ci vorrebbe la libertà di dibattito… invece ce l’hanno tolta con la stretta sulle inchieste giornalistiche e con la par condicio! Siamo proprio messi male. Come direbbe Paolo Villaggio: “Io speriamo che me la cavo!”.

di Pino Rotta
direttore di Helios Magazine

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