Consegnato ad associazioni e famiglie indigenti il palazzo confiscato ai Condello

Reggio Calabria. Questa mattina, nel cuore di Archi, è avvenuta la cerimonia di consegna del palazzo a cinque piani confiscato alla famiglia di ‘ndrangheta Condello. Presenti il sindaco Giuseppe Scopelliti, il sottosegretario Nitto Palma, il prefetto Luigi Varratta, il Questore Carmelo Casabona e il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Pasquale Angelosanto, l’immobile è stato così riconsegnato alla società civile, dopo anni di ritardi che hanno visto i proprietari cui era stato confiscato il bene, continuare a viverci all’interno.
«Un ulteriore segno – ha commentato Scopelliti – di quest’amministrazione comunale, che è in grande sintonia con il governo nazionale, la battaglia alla criminalità organizzata lanciata dal presidente Berlusconi e dai suoi ministri. Non è il primo dei beni confiscati che abbiamo riconsegnato per fini sociali. Tutti i beni che da quando sono diventato sindaco nel 2002 ho riconsegnato, sono beni che ho ereditato dal centrosinistra, che ha fatto molto bene propaganda nelle piazze e nelle strade, molto meno attraverso la capacità di dare risposte ai cittadini». L’intervento effettuato è pari ad una spesa di oltre mezzo milione di euro, gli appartamenti sono stati assegnati ad associazioni (Agesci associazione guide e scout cattolici italiani gruppo Rc 15 della Parrocchia di Archi S. Giovanni Battista; Società cooperativa Nuova Speranza; Cooperativa Risciò di servizi sociali onlus; Associazione di volontariato Onlus Japale; Associazione di volontariato confraternita della Misericordia; Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII) e a tre famiglie indigenti. «Oggi – ha concluso Scopelliti tirando le somme dei beni assegnati dal Comune – abbiamo investito qualcosa come 3 milioni di euro sui beni confiscati, siamo riusciti a farlo grazie all’intervento del governo di centrodestra».
«L’ubicazione di questa struttura, nel cuore del territorio di Archi, dimostra la bontà della legge, cioè di recuperare alla collettività, in un territorio controllato dalla criminalità organizzata, un bene della criminalità organizzata». Questo invece il commento del sottosegretario all’Interno Nitto Palma, il quale ha sottolineato che: «L’azione del governo sotto questo profilo è un’azione molto concreta, e che oltre agli effetti investigativi, stiamo puntando molto sul sequestro e sulla confisca dei beni. Dagli ultimi dati, tra beni confiscati e beni sequestrati, siamo arrivati in Calabria a un controvalore di circa 1 miliardo di euro. E qui a Reggio Calabria abbiamo fortemente voluto l’Agenzia nazionale dei beni confiscati. Credo che questo sia stato un gesto doveroso, sia sotto il profilo simbolico, in una terra di simboli valgono anche i gesti simbolici, ma anche il riconoscimento della speranza della popolazione calabrese di recuperare la legalità, e recuperare anche qui in Calabria quelle opportunità che sono presenti in tutte le altre regioni d’Italia».

Fabio Papalia

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