L’occupazione al centro del convegno con Nicola Gratteri

Reggio Calabria. “Dalle politiche di sviluppo alle politiche per l’occupazione” è la tematica affrontata al convegno che si è tenuto questa mattina a Palazzo Foti. Nel corso dell’incontro, si è discusso dei programmi di Italia lavoro per il sostegno occupazionale allo sviluppo economico Nicola Gratteri, procuratore aggiunto antimafia alla Procura presso il Tribunale di Reggio Calabria, ha parlato di criminalità e mancato sviluppo del territorio.
Stefano Mensurati, giornalista moderatore dell’incontro, ha tracciato un quadro della situazione occupazionale. “In Calabria c’è il 30% di disoccupazione superiore alla media nazionale, tasso di lavoro irregolare che vanta un record assoluto, è del 28% distante dalle altre regioni. Il Sud è per il 19% sfruttamento, mancato pagamento dei contributi, buste paga fasulle, disoccupazione femminile – continua Stefano Mensurati – lavora solo 1 donna su 3. Una realtà estremamente difficile, a subire la crisi tutti i settori, e anche posti di lavoro che sembravano sicuri, l’unico settore anticiclico è quello dei servizi alla persona, ad usufruirne sono le donne straniere”.
“In momenti di congiuntura economica sfavorevole, abbiamo dato un segnale forte come amministrazione provinciale – così l’assessore al bilancio provinciale Francesco Surace – dobbiamo fare i conti con le risorse, i tagli che saranno effettuati in seguito alla manovra finanziaria toccheranno anche noi”. L’esponente della giunta Morabito ricorda che l’amministrazione provinciale ha affrontato il problema del precariato, con la stabilizzazione di 500 precari: “Abbiamo approvato la dotazione organica che è ala vaglio dei sindacati, e pensiamo di mettere a concorso un certo numero di posti di lavoro”. In merito al condizionamento mafioso nel mondo del lavoro in Calabria, afferma: “abbiamo attivato un fondo confidi per sostenere le imprese in città, per non far finire le imprese nelle mani degli usurai”.
Candeloro Imbalzano in rappresentanza del presidente Giuseppe Scopelliti sostiene che “le politiche di sviluppo e dell’occupazione devono andare di pari passo”. Il consigliere regionale ricorda il 2009 particolarmente pesante per il Mezzogiorno in cui “con una depressione pura – dice – possiamo imporre politiche di sviluppo per invertire una rotta non più sostenibile”. Tutti gli enti locali pur riconoscendo la limitatezza di risorse devono fare la loro parte. “La Regione deve svolgere un ruolo strategico perché ha risorse, attraverso la lotta agli sprechi. La disoccupazione giovanile è del 34% – continua Imbalzano – al Sud ci sono sofferenze bancarie doppie rispetto il resto del Paese e il 25% delle famiglie è oltre la soglia di povertà. Il presidente Scopelliti ha annunciato un piano per alleviare la disoccupazione giovanile. La Regione attuerà una politica di marketing territoriale per consentire alle imprese di affrontare i mercati nazionali e internazionali. E annuncia: “due saranno le azioni in particolare che la Regione Calabria intraprenderà, investimenti nel settore dell’innovazione sia di processo che di prodotto, e l’accesso al credito”.
Domenico Bova responsabile delle politiche di sviluppo di Italia lavoro ha spiegato le iniziative intraprese dall’ente che rappresenta e dal Ministero del lavoro. “Una serie di iniziative che provano a dare risposte concrete – osserva – con programmi da un lato non stagnanti per 4 – 5 mila lavoratori che hanno perso il lavoro, attraverso interventi per capire come reinserire questi soggetti, la piccola media impresa ha bisogno di profili anche non giovani”. Italia lavoro sta agendo con quelle persone che hanno più difficoltà a inserirsi, quindi gli immigrati, che rappresentano un tema che il Ministero sta affrontando attraverso accordi con i paesi di origine di questi. Altri che hanno difficoltà a inserirsi sono i giovani, il problema è rappresentato dalla preparazione teorica e non pratica. E poi interventi nei confronti di lavoratori che hanno esigenza di reintegrarsi. Coniugare azioni che mettano insieme politiche di sviluppo e integrazione. Puntare a migliorare la capacità di erogare servizi al territorio, coinvolgimento di alcuni settori produttivi. Italia lavoro incentiva le imprese che assumono nuovo personale e creano innovazione. Il risultato occupazionale è di quasi 4.000 unità. Il problema attuale è che la didattica è distante rispetto ai fabbisogni delle imprese, la formazione “on the job” ha quindi un senso.
Anche Daniela de Blasio, direttore generale di Azienda Calabria lavoro, interviene riguardo il riscontro inesistente tra formazione e ricadute occupazionali. “La formazione professionale è stata un fallimento, – afferma – bisogna seguire dei percorsi legati all’esperienza all’interno dell’azienda. Sono stati persi 23 mila posti di lavoro, più donne che uomini, a differenza degli altri momenti in cui la perdita del posto era legata al mancato rinnovamento del contratto determinato ora si sono persi i contratti a tempo indeterminato”.
È un momento drammatico, se non ci fossero stati gli ammortizzatori sociali la crisi sarebbe stata quadruplicata. De Blasio parla del futuro e annuncia che si sta pensando alla tracciabilità dei lavoratori e alla creazione della borsa lavoro del Mediterraneo.

Maria Giordano

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