Libri. Uno studio di C.S. Lewis sui “Miracoli”

Le Cronache di Narnia è un ciclo di romanzi fantasy, da cui sono stati anche tratti serie televisive e film. L’autore è Clive Staples Lewis (più noto come C.S. Lewis) docente di letteratura inglese all’Università di Oxford. Legato da una profonda amicizia con John Ronald Tolkien; Lewis, dopo un percorso complesso, si convertì alla religione anglicana. Scrisse anche numerosi saggi, tra cui Miracoli Uno studio preliminare (pagg. 272 € 19,50) edito da Lindau. Nel libro Lewis riflette sui miracoli: se si possa credere alla loro esistenza. Lewis parte dalla distinzione tra Naturale e Soprannaturale. Dichiara che nessun vero naturalista può credere nel libero arbitrio poiché la natura procede da sé per leggi già scritte. Come spiegare poi in termini naturalistici concetti come bene e male? Non bisogna poi pensare che i miracoli siano in contrasto con le leggi della natura. In realtà, tali leggi non sono negate ma semplicemente sospese. Tra l’altro, i miracoli sono sorprendenti proprio perché eccezionali. “Nulla può sembrare straordinario se non si sa cos’è l’ordinario.” Chi crede a Gesù che cammina sulle acque, non pensa certamente che sia un fatto normale che accada tutti i giorni. Dovremmo invece chiederci se la nostra conoscenza delle leggi della Natura sia così forte da farci affermare che esse escludono i miracoli. Lewis fa anche, un interessante esempio. Se conserviamo sei penny in un cassetto e poi ne aggiungiamo altri sei abbiamo dodici penny: corretto secondo le leggi della matematica. Ma se qualcuno sottrae due penny, ne troviamo solo dieci. A questo punto non diciamo che le leggi della matematica hanno fallito. Ma più semplicemente che qualche evento esterno le ha alterate. Lewis conclude affermando che i miracoli sono eventi rari e isolati che avvengono solo nei gangli della storia spirituale degli uomini. Storia che noi non possiamo mai conoscere integralmente.

Tonino Nocera

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