Filandari. Leone Soriano e Rinaldo Loielo restano in carcere

Filandari (Vibo Valentia). Sono stati convalidati i fermi di Rinaldo Loielo e Leone Soriano, i due 19enni accusati del reato di estorsione aggravata dalle modalità mafiose ai danni di un imprenditore. Lo ha deciso il gip della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che ha disposto nei loro confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Rinaldo Loielo è figlio di uno degli esponenti di spicco della ‘ndrangheta, assassinato tempo fa. Leone Soriano, invece, è il rampollo del “capobastone” di Filandari, Gaetano Soriano. Sulla scorta di quanto ipotizzano gli inquirenti, i due arrestati avevano dato vita ad un’organizzazione criminale che estorceva denaro agli imprenditori della provincia di Vibo Valentia. Tra le loro vittime la “Drusal”, azienda vibonese di calcestruzzi che, in seguito alla procedura fallimentare venne consegnata dal curatore a G.M., imprenditore 36enne di Lamezia Terme al quale furono dati alle fiamme due automezzi, fu derubato di altre due per poi essere soggetto alle estorsioni messe in atto da Loielo e Soriano.

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