Ladri di Immagini

Quel che colpisce, leggendo Ladri di Immagini di Luca Scarlini, Edizioni Ambiente www.edizioniambiente.it (pp. 144, € 14,00), è l’enorme mole di notizie, dati e personaggi che contiene. Tutto questo in un testo agile e di gradevole lettura: con un’accurata bibliografia.  Il libro è un lungo viaggio nel mondo dei furti d’arte e del traffico di opere rubate. Incontriamo i primi tombaroli (Luigi Perticari e Gismondo Tagliaferri) che operavano ancora in maniera artigianale: oggi sono più attrezzati tecnologicamente. Tra l’altro, sottrarre un singolo reperto non è un semplice furto di un oggetto ma vuol dire rubare un pezzo di storia del Paese. Conosciamo il pittore russo Nikolaj Roerich che aveva proposto un patto per tutelare le opere d’arte durante le guerre. Criminali specializzati nel furto e traffico di opere d’arte, come Adam Worth soprannominato da  Scotland Yard  il Napoleone del crimine. Ispirò Sir Arthur Conan Doyle nella creazione del Prof. Moriarty leggendario nemico di Sherlock Holmes. Ma anche Vincenzo Peruggia che nel 1911 rubò la Gioconda per motivi nazionalisti. Il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri e l’OIA (Osservatorio Internazionale Archeomafie), diretta da Tsao Cevoli, che ha sede a Napoli e pubblica il bollettino Archeomafie. Chi lottò per tutelare l’arte: Rodolfo Siviero di Firenze e Robert Volpè, nato a New York da genitori italiani. Personaggi  come Luigi Palma di Cesnola, nobile e patriota piemontese. Trasferitosi negli Stati Uniti fu nominato console a Larnanca, dove intraprese una vasta campagna di scavi.  E poi tante domande: a chi appartiene l’opera d’arte? Cos’è arte? Dove comincia il collezionismo dei singoli e dove termina la conservazione per la collettività? A tal proposito è utile ricordare la storia del magnate nipponico Saito Ryoei che nel 1990 acquistò – per circa centosessanta milioni di dollari –  il Ritratto del dottor Gachet di Van Gogh e Au Moulin de la Galette di Renoir. Il suo desiderio era che fossero inceneriti con lui al momento della cremazione. Per fortuna prima di morire cambiò idea. Sono citati i politici capaci di organizzare straordinarie e inutili, quanto costose, iniziative formalmente culturali in realtà solo propagandistiche. E che dire di chi danneggia capolavori. Un comportamento chiamato Sindrome di Erostrato, che per passare alla storia distrusse il tempio di Artemide  a Efeso. Ma anche storie tristi come quella di Caroline Eldridge, una studiosa britannica. Dopo accurati studi su Leonardo da Vinci individuò una lunga serie di complotti degni di Dan Brown e cominciò a sentirsi perseguitata e minacciata tanto da suicidarsi. Infine, il furto de L’Urlo di Munch in Norvegia, perché certe cose non accadono solo in Italia. Un libro che tutti dovrebbero leggere e gli  assessori alla Cultura studiare.

Tonino Nocera

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