Mileto. Ex assessore Vincenzo Valente arrestato dai Carabinieri per tentato omicidio

Mileto (Vibo Valentia). Poteva essere un primo dell’anno di sangue e solo per un caso l’anno non si è aperto con un’altra tragedia. Teatro dell’assurda vicenda che si è consumata ad ora di pranzo è stato il Comune di Mileto, a non più di due km in linea d’aria dalla frazione di Scaliti dove, 4 giorni fa, si è consumata una vera e propria strage.
A scatenare la furia delle armi questa volta sono stati i fuochi d’artificio esplosi nella notte di ieri. Questa mattina, infatti, Vincenzo Valente, cittadino di Ionadi di 46 anni e titolare di un negozio a Mileto (nonché ex assessore dello stesso Comune), ha scoperto che suo zio, nella notte, aveva esploso i fuochi artificiali proprio davanti all’ingresso della propria attività.
Il Valente ha allora deciso di andare a chiedere conto e ragione del gesto, l’ultimo di una lunga serie di sfregi e litigi tra i due, e quando si è presentato davanti al parente ne è nata una furibonda lite, al culmine della quale il commerciante ha estratto la propria pistola calibro 9×21 legittimamente detenuta ed ha esploso un colpo di pistola che non ha colpito l’antagonista solo per la prontezza di riflessi che quest’ultimo ha avuto nel togliersi dalla linea di tiro.
Così, mentre il proiettile danneggiava un’auto parcheggiata nei pressi, il pensionato si è rinchiuso in casa chiamando i Carabinieri.
Sono bastati 2 minuti agli uomini della Stazione Carabinieri di Mileto e della Radiomobile della Compagnia di Vibo Valentia, diretta dal capitano Stefano Di Paolo, per arrivare sul posto e, dopo aver appreso della vicenda, si sono lanciati alla caccia del Valente. Una caccia durata giusto il tempo di raggiungere la sua abitazione, dove lo hanno sorpreso con la pistola fumate appena riposta in cassaforte e dove, alla vista degli uomini della Compagnia di Vibo Valentia, l’uomo ha tentato di negare tutto e di convincerli di non sapere cosa fosse successo. Per lui sono immediatamente scattate le manette con l’accusa di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e danneggiamento.
Ancora una volta una lite per futili motivi è degenerata e solo per un caso e per il pronto intervento degli uomini della Benemerita non si è avuta l’ennesima tragedia.

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