Vibo. Strappano protesi dentarie ad un cadavere in obitorio: sotto inchiesta quattro persone

Vibo Valentia. Questa mattina i militari della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia hanno notificato a 4 persone l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia in quanto ritenute responsabili di deturpamento di cadavere. Il provvedimento emesso dall’autorità giudiziaria, che ha costantemente seguito e diretto tutta l’attività di indagine, è scaturito da una mirata attività di indagine svolta dai Carabinieri della Stazione di Vibo Valentia a partire dall’inverno del 2008 e che ha permesso di accertare come la camera mortuaria dell’ospedale di Vibo Valentia era stata trasformata in una sorta di studio dentistico illegale. In particolare gli uomini dell’Arma hanno accertato come Leonardo Parisi, 62 anni, Antonello Scalamandrè, 31enne, N.S. di 17 anni e Pasquale Lorenzo, 34enne, il primo dipendente dell’ospedale e gli altri di una nota impresa di pompe funebri della zona, approfittando del proprio incarico e con la scusa di dover preparare per la sepoltura la salma di un’anziana deceduta presso il nosocomio, le avevano letteralmente strappato dalla bocca alcune protesi dentarie per poi, verosimilmente, rivenderle a qualche dentista della zona privo di scrupoli ed a caccia di merce a buon mercato. L’agghiacciante vicenda, documentata da una telecamera nascosta dai militari dell’Arma proprio all’interno della camera mortuaria dell’ospedale, ha dell’assurdo ed è degna di un film horror. I Carabinieri hanno potuto assistere in diretta alle manovre svolte dai quattro che, con tanto di tenaglie, hanno prima aperto la bocca della sventurata e poi le hanno strappato, uno dopo l’altra, le protesi, arrivando addirittura a commentare ironicamente sulla resistenza opposta dalla salma. I Carabinieri, che hanno svolto con pazienza e tenacia la delicata indagine, su delega della Procura della Repubblica, hanno anche provveduto a riesumare la salma dell’anziana scoprendo come il gruppo, per non far scoprire a qualche parente troppo curioso che qualcosa non andava, aveva addirittura provveduto a sigillare la bocca della donna con la colla. Ora i quattro dovranno rispondere davanti al Tribunale di deturpamento di cadavere aggravato. Inoltre sono in corso accertamenti per verificare se quello ripreso dalle telecamere della Benemerita sia stato un caso isolato oppure, come si teme, una pratica consolidata nel tempo ed a cui venivano sistematicamente sottoposte tutte quelle salme che venivano incautamente lasciate incustodite all’interno dei locali dell’ospedale.

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