Vibo. Inchiesta sull’acqua inquinata: sequestrati documenti e perquisiti gli uffici di Regione, Sorical e Asp

Vibo Valentia. Nella giornata di oggi, personale del NAS dei Carabinieri di Catanzaro e della Digos della Questura di Vibo Valentia ha eseguito numerose perquisizioni nell’ambito dell’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia sull’inquinamento dell’acqua per uso potabile distribuita nella rete idrica di Vibo. Le attività di perquisizione delegate dal sostituto  procuratore, Michele Sirgiovanni, hanno avuto inizio sin dall’apertura degli uffici e si sono protratte per le successive otto ore ed hanno interessato gli uffici della Regione Calabria, in particolare l’assessorato ai Lavori Pubblici, ripartizione Risorse Idriche, gli uffici delle Aziende Sanitarie Provinciali di Catanzaro e di Vibo Valentia, oltre agli uffici della Società Risorse Idriche Calabresi (SORICAL), nelle sedi di Vibo Valentia e Catanzaro. L’attività di capillare perquisizione, a cui hanno partecipato circa venti uomini, è sfociata nel sequestro di una copiosa documentazione ritenuta dagli investigatori utile per il prosieguo delle indagini. Nel corso dell’operazione è stato anche notificato un avviso di garanzia, allo stato, ad un funzionario della SORICAL, benché dalle attività investigative in corso non si può escludere che ulteriori provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria possano, in futuro, interessare altri soggetti. Tutta la documentazione posta sotto sequestro è stata messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha ritenuto di acquisire materiale documentale al fine di individuare le responsabilità connesse alla precaria e preoccupante condizione delle acque provenienti dal bacino dell’Alaco, che servono diversi Comuni della provincia di Vibo ed alcuni di quella di Catanzaro.

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