Nel vibonese casi di inquinamento batteriologico dai pozzi “fai da te”

Ionadi (Vibo Valentia). Questa volta è toccato alla cittadina di Ionadi, piccolo centro alle porte di Vibo, affrontare l’emergenza idrica generata da un inquinamento da Coliformi Totali riscontrati lungo la rete idrica approvvigionata da un piccolo acquedotto comunale. Analoga situazione a Serra San Bruno, dove il Comune ha dovuto chiedere a Sorical  l’aumento del prelievo dal più sicuro sistema Alaco. Compiuti, infatti, i prelievi sul Serbatoio e sul Partitore denominato “Colle Morrone”, i controlli e le analisi di routine non hanno riscontrato alcuna  presenza inquinante. Nei mesi scorsi si sono registrati casi simili nelle frazioni Vena, Piscopio, Vibo Marina, San Pietro e Longobardi del Comune di Vibo Valentia, così come a Mileto e a San Costantino Calabro. Le cause che determinano l’emanazione da parte dei Sindaci di Ordinanze di Non Potabilità sono molteplici: difetti strutturali delle reti idriche di distribuzione, carenze gestionali, vulnerabilità delle fonti non adeguatamente delimitate mediante idonee aree di salvaguardia, scarsi controlli del gestore comunale. Piccoli acquedotti a gestione locale sono spesso caratterizzati da uno stato di precarietà cronica che portano a situazioni come quella evidenziatasi negli ultimi giorni a Ionadi e  Serra San Bruno. La direzione intrapresa da Sorical per ridurre al minimo siffatte criticità è stata quella di proseguire nelle azioni di potenziamento delle infrastrutture gestite, portando a regime– schemi idrici unitari, quali l’Alaco per le province di Vibo e Catanzaro, il Metramo ed il Menta per quella di Reggio Calabria,  controllati e gestiti con continuità e professionalità, riducendo al minimo in tal modo il prelievo  diffuso e incontrollato da falde sotterranee. Sorical ha da tempo dimesso numerosi campi pozzi che erogavano risorsa di pessima qualità, ben noti da anni con nomi singolari che ne descrivono le caratteristiche: Pozzonaro (“puzzonaru”), Fego (“fetu”), e pozzi situati lungo le coste contribuendo così in maniera significativa  anche all’abbattimento  della salinità. Per controllare meglio le acque erogate, SoRiCal, sin dall’anno 2007, ha predisposto un’ apposita procedura per l’attuazione del piano degli autocontrolli della qualità dell’acqua erogata, come prevede la legge, sull’intera rete acquedottistica gestita nel territorio regionale. In ogni schema di acquedotto i controlli sulla qualità della risorsa sono frequenti e accurati, disciplinati attraverso forme di monitoraggio e trattamento della risorsa idrica.  Il continuo controllo e monitoraggio delle rete Sorical ha permesso di sviluppare piani di intervento e di prevenzione per  la tutela  sulla qualità dell’acqua erogata. Nel 2007 lungo tutta la rete acquedottistica Regionale sono stati effettuati 2.114 campionamenti per un complessivo di 30.000 determinazioni analitiche, mentre nel 2010 ha più che raddoppiato i controlli, effettuando  5.558 campioni sulla rete regionale di distribuzione per un totale di 78.658 parametri misurati.

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