Maierato. Nascondevano un arsenale in casa: arrestati padre e figlio

Maierato (Vibo Valentia). I carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno messo a segno un altro colpo nel piccolo centro di Maierato. I militari della locale stazione, unitamente agli specialisti dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, hanno, infatti, scoperto un vero e proprio arsenale a poche centinaia di metri dal cimitero della cittadina. I carabinieri, alle prime luci del giorno, hanno bussato alla porta di Carmelino Lagrotteria, 51 anni. I militari dell’Arma hanno immediatamente avviato una minuziosa perquisizione sia dell’abitazione in cui risiede l’uomo con la sua famiglia sia dei terreni vicini, in cui erano stati costruiti numerosi casolari e depositi. Un lavoro minuzioso e professionale quello svolto dagli uomini della Benemerita che, in oltre 6 ore, hanno recuperato una vera e propria “santabarbara” pronta per essere utilizzata. La prima arma ad essere rinvenuta dagli uomini della Benemerita, un fucile Remington calibro 12, era dotata di calciolo pieghevole per facilitarne l’occultamento. Addirittura, probabilmente per averlo sempre sotto mano, l’uomo lo aveva nascosto proprio fuori dalla finestra della cucina di casa, tanto che bastava allungare una mano per impugnarlo ed essere pronti a fare fuoco. Proprio accanto all’arma i militari hanno anche rinvenuto 94 cartucce a pallettoni, perfettamente conservate ed in piena efficienza. Infine, in quella che è sembrata una vera e propria caccia al tesoro, i militari della Benemerita hanno anche recuperato una mitraglietta calibro 9 marca Franchi con due caricatori, tutto accuratamente occultato sotto la sella del motorino del figlio maggiore di Lagrotteria, Gregorio, studente di appena 19 anni. L’arma, con la matricola abrasa ed il calciolo pieghevole per facilitarne l’occultamento ed il trasporto, probabilmente era già pronta per essere trasferita in qualche luogo più sicuro e solo la tempestività degli uomini dell’Arma ha evitato che potesse sparire nel nulla. I carabinieri hanno così provveduto ad ammanettare padre e figlio con l’accusa di detenzione abusiva di armi clandestine, detenzione abusiva di munizioni e ricettazione e, dopo gli atti di rito, li hanno trattenuti nelle celle della Benemerita in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria. Le armi saranno mandate agli specialisti del RIS per verificare se siano mai state utilizzati in episodi criminosi sul territorio italiano. Sono decine le piccole e grandi riserve illegali di armi scoperte e recuperate dagli uomini della Benemerita della Compagnia di ViboValentia negli ultimi mesi, segno di come il traffico illecito di armi sia ben lungi dall’essere finito, ma anche segno di come l’azione di contrasto svolta dai Carabinieri sia efficace e tangibile.

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