Cessaniti. Due piastrellisti arrestati dai Carabinieri per coltivazione di canapa indiana

Cessaniti (Vibo Valentia). Avevano realizzato la loro piantagione in un luogo praticamente inaccessibile nei pressi della frazione S. Cono di Cessaniti. Per evitare di essere scoperti, Pino Fusca, 35enne avvisato orale di pubblica sicurezza, e Cristian Anile, 30enne, entrambi piastrellisti, avevano deciso di tirare sù la propria personale coltivazione di canapa indiana sul fianco di un costone scosceso e ricoperto di vegetazione. Un luogo praticamente inaccessibile e difficilmente monitorabile anche dall’alto.
Come se non bastasse i due coltivatori di marijuana avevano anche cosparso il terreno intorno alla propria illegale piantagione di piccoli segnali che consentissero loro di accorgersi se qualcuno, in loro assenza, si fosse avvicinato alla coltivazione.
Un sistema ingegnoso e da veri professionisti del settore che, secondo loro, avrebbe impedito agli uomini dell’Arma della Compagnia di Vibo Valentia, diretta dal capitano Stefano Di Paolo, sia di ritrovare la piantagione sia, soprattutto, di poterli cogliere in flagrante.
Peccato che i due piccoli trafficanti non avessero messo in conto la professionalità e la determinazione degli uomini della Benemerita. Così ieri mattina, quando i due illegali agricoltori si sono presentati presso la piantagione, dopo aver seguito un percorso tortuoso e sicuro che secondo loro li avrebbe protetti da occhi indiscreti ed avrebbe impedito a chiunque di seguirli, proprio mentre cominciavano a raccogliere le foglie di canapa per avviare la fase di essiccazione a cui sarebbe seguita la vendita, sono rimasti addirittura senza parole quando dai rovi circostanti sono appare le figure perfettamente mimetizzate degli uomini della Stazione Carabinieri di Cessaniti e dello Squadrone Eliportato Cacciatori che gli hanno intimato l’ alt.
Anile e Fusca sono così stati presi con le mani nel sacco mentre accudivano ben 81 piante di canapa indiana, altre fino a 2,20 metri, e che ormai, dopo tanto lavoro, stavano dando i loro frutti.
La coppia di piastrellisti ha così scoperto come la piazzola realizzata nella fitta boscaglia non fosse sfuggita agli occhi degli elicotteri dell’Arma dell’8° Nucleo eliportato cacciatori di Vibo Valentia che, appena notato l’anomalo spazio nella vegetazione, avevano dato l’allarme ai propri colleghi dei Cacciatori e della Stazione di Cessaniti che avevano cominciato una serie di battute nella zona e che hanno permesso l’identificazione degli autori della piantagione.
I due sono così stati immediatamente dichiarati in arresto con l’accusa di coltivazione di sostanze stupefacenti e, dopo gli atti di rito, sono stati tradotti ai domiciliari, mentre tutto il loro lavoro è stato distrutto dagli uomini dell’Arma che hanno provveduto a bruciare le decine di kg di marijuana prodotti che, con la stagione estiva in pieno svolgimento e l’elevato afflusso turistico, avrebbero facilmente fruttato migliaia di euro se messi in commercio lungo la costa vibonese.

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