Operazione Due Torri Connection: smantellato traffico di cocaina tra Italia, Spagna e Sudamerica

Bologna. L’operazione “Due Torri Connection”, condotta all’alba di oggi dalla Squadra Mobile di Bologna, con il supporto dei colleghi di Catanzaro, Vibo Valentia, Teramo e Vicenza, ha rappresentato un altro duro colpo che la Polizia italiana ha inferto al traffico internazionale di cocaina. L’organizzazione, guidata dal 39enne Francesco Ventrici, nato a Vibo Valentia e residente ad Ozzano Emilia, in provincia di Bologna, aveva predisposto nel capoluogo emiliano di una tonnellata e mezzo di cocaina che, immessa sul mercato, avrebbe fruttato 50 milioni di euro. Ventrici, detenuto per traffico di droga dallo scorso gennaio nel carcere di Caltanissetta, è considerato un personaggio organico al clan Mancuso, di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia. Il carico avrebbe dovuto viaggiare a bordo di un aereo privato condotto da un uomo di nazionalità tedesca, Michael Kramer, 46 anni, arrestato oggi a Graz in Austria. In partenza da Quito, in Ecuador, lo scalo d’approdo avrebbe dovuto essere Lubiana, in Slovenia. Da lì i narcotrafficanti avrebbero trasportato la droga via terra fino ad un magazzino in provincia di Teramo. Il tutto sarebbe dovuto avvenire tra il 17 ed il 20 dicembre dello scorso anno. Le altre persone, coinvolte nell’organizzazione criminale e destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi, sono: Antonio Grillo, meglio conosciuto come “Il bisonte”, di Tropea; Angelo Mercuri, di San Calogero, in provincia di Vibo Valentia; Antonio Pastror Chavarro, di nazionalità colombiana e residente in Spagna; Giuseppe Corsini, di San Giovanni Persiceto e rintracciato ad Alicante in Spagna, cui era stato demandato il ruolo di mediatore; la moglie, Paola Boselli, 39 anni, nata a Cento, in provincia di Ferrara, ma trasferitasi ad Alicante; Nicolò Terlizzi Cataldo, 36 anni, di Bari; Marco Di Maurizio, 30 anni, di Giulianova, in provincia di Teramo; Claudio Zippilli, 47enne di Sant’Omero, in provincia di Teramo. E’ nella villa di Bentivoglio, in provincia di Bolgna, intestata a Di Maurizio e Zippilli, ma che gli inquirenti ritengono in realtà fosse di proprietà di Ventrici, che veniva custodita la cocaina e si svolgevano i summit per definire le strategie criminali dell’organizzazione. Arrestati anche Giuseppe Pedullà, 47 anni, originario di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria e residente in provincia di Vicenza, a Schio; Italo Iannello, 20 anni, nato a Vibo Valentia e residente a San Calogero; Vincenzo Mari, 44 anni, originario della Svizzera, ma che vive a San Vincenzo in Galliera, nel Bolognese; Ferdinando Zappia, 32 anni, di Vibo Valentia e residente a San Calogero. Le conversazioni effettuate nel corso dei vertici tra narcotrafficanti colombiani ed italiani nella villa di Bentivoglio erano intercettate dagli agenti della Polizia. E’ stato così che gli investigatori hanno scoperto i dettagli del piano per il trasporto della cocaina gettando le basi per l’operazione portata a compimento oggi.

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