Sanità nel Vibonese. Salerno (PdL): “Oggi è intervenuto personalmente Scopelliti, i commissari Asp non hanno più alibi”

Serra San Bruno (Vibo Valentia). In merito alla posizione assunta dal presidente Scopelliti sulla sanità vibonese, il consigliere regionale PdL Nazzareno Salerno dichiara quanto segue.

“Tengo a precisare che, contrariamente alle strumentalizzazioni impostate ad arte, non c’è mai stato nessun dissidio né divergenza di vedute fra me ed il presidente Scopelliti con il quale c’è invece sempre stata una totale sintonia sia sugli obiettivi da raggiungere sia sulla strategia idonea per perseguirli. Il documento trasmesso dallo stesso Scopelliti alla Commissione straordinaria dell’Asp di Vibo chiarisce in modo inequivocabile qual è la posizione della Regione in merito alla situazione della sanità vibonese e ribadisce che c’è sempre stata la volontà di eliminare ogni disagio che potesse colpire la popolazione e di fornire quei servizi che consentono la piena realizzazione del diritto alla salute. Appare dunque evidente che i commissari dell’Asp abbiano mistificato la realtà giustificando i provvedimenti adottati con presunte indicazioni del presidente che, in verità, non ci sono mai state e nascondendosi dietro l’applicazione del decreto 18. Ho sempre sottolineato che la comunità vibonese non volesse chiedere qualcosa di diverso rispetto al Piano di rientro, ma pretendesse ciò che gli spetta di diritto ovvero il rispetto dei livelli essenziali di assistenza. Ne consegue che la Commissione straordinaria ed il direttore sanitario aziendale abbiano interpretato il decreto 18 in maniera non consona e comunque contrastante rispetto al cammino tracciato da Scopelliti che, come presidente di tutti i calabresi, vuole avviare un serio processo di risanamento e razionalizzazione, ma anche assicurare – senza se e senza ma e nell’interesse della collettività – il sacrosanto diritto di curarsi nella propria terra. Questi sono i fatti e quindi è lapalissiano che non ci siano più spazi per modelli di sanità pensati e costruiti con tagli indiscriminati eseguiti ignorando le legittime richieste degli utenti. Altrettanto palese è che io abbia sempre agito coerentemente con la mia idea di buona politica e di buona amministrazione conoscendo bene – avendo monitorato lo stato della sanità calabrese con apposite visite negli ospedali e tramite le audizioni dei commissari di tutte le Asp – le esigenze dei territori e ciò che era stato deciso in sede di predisposizione del Piano di rientro. Era sin troppo ovvio che quanto stava accadendo nel Vibonese era maturato fuori dalle logiche della Regione e che quello stato di cose non potesse persistere. La discontinuità è sempre stata il nostro scopo ed essa si può realizzare solo rimuovendo coloro i quali sono stati gli artefici di un fallimento epocale. Non avrebbe dovuto esserci bisogno di un ulteriore intervento chiarificatore del presidente, ma tant’è. Oggi è corso l’obbligo per Scopelliti di intervenire in prima persona perché alle disposizioni del dirigente del dipartimento Tutela della salute e Politiche sanitarie, Antonino Orlando, non è stata data attuazione. Chi non ha proceduto a quanto doveva si è assunto una grande responsabilità di fronte al popolo calabrese. Il documento stilato da Orlando – prodotto in seguito ad una riunione presso gli uffici del dipartimento alla quale, insieme a me, avevano preso parte lo stesso Orlando, il responsabile del settore ‘Piano di rientro’ Gianluigi Scaffidi e la dottoressa Rosanna Bonadies in rappresentanza dell’Asp – specificava senza possibilità di fraintendimenti la necessità/opportunità di assicurare la doppia ambulanza per i presidi di Serra San Bruno e Tropea (dando per scontata la dotazione del relativo personale), il bisogno di garantire la presenza di radiologi per permettere l’utilizzo delle Tac di ultima generazione presenti in entrambi gli ospedali, l’esigenza di attivare il day surgery chirurgico per cinque giorni alla settimana, la necessità di assegnare un numero adeguato di anestesisti per dare supporto al pronto soccorso sulle 24 ore, anche previa attivazione dell’istituto della pronta disponibilità. Inoltre, veniva precisata la possibilità di acquisire personale sanitario a tempo determinato. Queste sono quelle richieste a cui non era stata data risposta. Ma ora nessuno potrà accampare, a discolpa delle proprie azioni ed omissioni, una falsa ed inesistente discordanza fra me e Scopelliti. Occorre pertanto attivarsi immediatamente per ripristinare una situazione di normalità al fine di garantire il diritto alla salute ai cittadini”.

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