Vibo. Operazione Business Cars: nomi degli arrestati e dettagli dell’inchiesta

Vibo Valentia. Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, unitamente a personale del Comando provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia, hanno accertato l’esistenza di due consorterie criminali operanti sul territorio calabrese che, avvalendosi del vincolo associativo, con minacce ed estorsione, applicavano alle proprie vittime un tasso usuraio dal 864% al 1503,8% annuo, ovvero dal 72% al 136,71% mensile. Le indagini hanno permesso di individuare tre imprenditori vibonesi sottoposti all’usura. La prima associazione, operante nelle province di Reggio Calabria e Catanzaro, composta da 12 soggetti, tutti con gravi pregiudizi di polizia quali “omicidio doloso, occultamento di cadavere, associazione a delinquere di tipo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, abuso su minore di anni 14, estorsione e truffa”, concesse alla vittima operante nel settore della commercializzazione di automobili, nel novembre del 2007, un prestito di 15.000 euro pretendendo ed ottenendo fino all’ottobre 2008, quale contropartita, autovetture per un valore di mercato superiore a 500.000 euro, corrispondendo allo stesso somme di denaro assolutamente esigue. Da tali condotte è derivata l’applicazione, sul modestissimo ammontare iniziale, di un tasso di interesse usuraio pari al 1503,80 % annuo, ovvero pari al 136,71% mensile. Il sodalizio criminoso, onde monetizzare la dazione usuraria consistente in circa 55 autoveicoli, alcune delle quali di grande pregio, per valore complessivo stimato in circa 1.300.000 euro, si è avvalsa di una rete di 10 autosaloni e una concessionaria conniventi operanti nei Comuni di Catanzaro, Lamezia Terme, Rosarno, Ardore, Bovalino, Satriano e Vibo Valentia. La seconda associazione, operante provincia di Vibo Valentia e composta da 10 persone, alcuni delle quali con pregiudizi di polizia quali “truffa, usura e riciclaggio”, vicine alla cosca Mancuso di Limbadi, concesse al medesimo imprenditore usurato, in più soluzioni, nel periodo compreso tra maggio 2008 e febbraio 2010, un prestito complessivo di 127.500 euro pretendendo ed ottenendo, a titolo di interessi, 113.600 euro in denaro contante, 2 autovetture del valore di 44.000 euro e, per il rientro definitivo, l’ulteriore corresponsione della somma di 400.000 euro ottenuta mediante minacce esplicite. Tra i beni posti a garanzia del prestito usuraio ottenuto, figura la cessione di una importante proprietà immobiliare sita nel Mantovano, il cui valore commerciale è pari a 1.600.000 euro. In tal modo sull’originale prestito di 127.500 euro sono stati corrisposti interessi usurari pari all’864% annuo, ovvero del 72% mensile. Inoltre, nel corso dell’attività, sono stati accertati ulteriori prestiti usurai ad altre vittime. In particolare, un commerciante di auto, nell’arco temporale dal 2005 al 2009, a fronte di un prestito iniziale di complessivi 37.600 euro, è stato costretto a corrispondere interessi usurari pari a 161.650 euro in contanti ed un’autovettura del valore di 25.500 euro. In un’altra circostanza, un commerciante ambulante, nell’arco temporale dal 2008 al 2010, a fronte di un prestito iniziale di complessivi 20.000 euro, è stato costretto a corrispondere interessi usurari pari a 53.000 euro in contanti ed una unità immobiliare ad uso commerciale di sua proprietà, del valore di 40.000 euro, la quale, con apposito contratto, venne ceduta in locazione all’usurato stesso che era costretto a pagare un canone annuo pari a 2.400 euro. Stamattina è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Vibo Valentia, a seguito di richiesta da parte del procuratore capo titolare delle indagini, nei confronti dei seguenti soggetti: Maurizio Camera, 36 anni; Carmine Franco, 35 anni; Luciano Latella, 37 anni ; Adriano Sesto, 37 anni; Giovanni Battista Tassone, 56 anni; Nazzareno Pugliese, 62 anni; Luigi Carè, 47 anni; Francesco Tassone, 21 anni; Girolamo Macrì, 33 anni. Sono in corso attività volte a rintracciare un ulteriore soggetto destinatario del provvedimento. Sono stati sottoposti a sequestro, in quanto provento di usura, i seguenti beni mobili ed immobili: un appartamento pari a 100 metri quadri, a Soriano Calabro; un’Audi A3; un’Audi A4 SW; una Fiat Multipla; una Fiat Punto 1.3 multijet, per un valore complessivo di 400.000 euro.

 

 

 

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