Vibo. I consiglieri comunali PD: “Abbiamo dimostrato l’illegittimità dell’indennità a Luzzo”

Vibo Valentia. Segue nota dei consiglieri del PD presso il Comune di Vibo Valentia.

La speranza dei consiglieri comunali del PD è che il Consiglio comunale previsto per martedì 15 novembre  si tenga e che, seppure in seconda convocazione, i consiglieri di maggioranza non disertino la seduta per la difficoltà oggettiva di discutere sulla sollevata “Questione morale“. La prima vittoria, che testimonia la bontà delle argomentazioni e ragioni del gruppo del PD, è stata comunque già raggiunta nei frenetici giorni successivi al tempestoso Consiglio comunale di martedì 8 novembre, ove la maggioranza, visibilmente, quanto in maniera imbarazzatissima in affanno, ha ritenuto di fare cadere il numero legale. Ed infatti, alla luce delle continue richieste di accesso agli atti amministrativi e copie formulate dai battaglieri consiglieri del PD, interventi, interrogazioni ed il decisivo aiuto della cassa di risonanza dei mass-media, nonostante le difficoltà incontrate pressi gli Uffici comunali, la contestatissima delibera nr. 219/2011, a mezzo della quale la Giunta d’Agostino “graziosamente riconosceva “una indennità ad personam al componente dello Staff del Sindaco, dottor Pasquale Luzzo, la somma di 170.000 euro pari all1% dell’importo dei PISU, rilevantissima somma veniva successivamente parzialmente liquidata dalla determina nr. 542 del 25/10/2011 del dirigente del Settore nr. 6 ingegner Scalamogna, sembra essersi bloccata. L’intervento della opposizione del PD presso palazzo  Razza pare aver evidenziato non pochi problemi di legittimità della sopra citata pratica tanto da far prendere carta e penna al Dirigente del Settore Affari Generali dottoressa Adriana Teti ( che in precedenza però aveva, senza problemi, espresso pareri favorevoli sulla bontà della pratica e possibilità di liquidazione della ingente somma) che si è dovuta affrettare ad inviare una missiva datata 3/11/2011, con conseguente stop della pratica, al Suo omologo dirigente del settore tecnico Scalamogna ove testualmente : “ ..visto che il suddetto professionista non è stato ancora inquadrato nella categoria D1, per problemi di copertura finanziaria, considerato che la suddetta indennità ad personam è strettamente collegata al trattamento giuridico ed economico fondamentale tutto premesso, si invita la S.V. a voler revocare la suddetta determina in attesa dell’inquadramento economico D1 “. Ma il Dott. Luzzo ( n.b. “ professionista di indubbia caratura, grande umanità ed indiscutibile pregio sia come persona che come tecnico “ tengono a sottolineare i consiglieri del PD ) non fa parte di quello staff ( criticato quanto la nomina dell’11 assessore ) del Sindaco che era a costo 0 ? Ma può il Sindaco nominare con una propria ordinanza un membro dello Staff conferendogli la categoria D1? Ma i PISU non erano già stati progettati ed approvati con la precedente Amministrazione Sammarco? Ma non erano altri professionisti, peraltro dipendenti dell’Ente, ad essersi occupati ed occuparsi dei PISU ed avere pertanto diritto alle relative indennità? Ma perché non utilizzare le professionalità dei dipendenti comunali per i progetti anziché “regalarli” (con indennità che corrispondono a 10 anni di ordinario stipendio per un dipendente medio – principesche ) a professionisti esterni? Ci rendiamo conto di fare troppe domande! Di essere troppo curiosi! Di guardare con troppa attenzione le carte dell’Ente! E’ anche giusto che i nostri concittadini sappiano che siamo stati rimproverati, tacciati di essere pedanti ed invadenti e da ultimo anche invitati ad essere “ più elastici “ nel nostro ruolo di consiglieri di opposizione che noi, forse in maniera romantica, consideriamo essere ancora quello di “ Garanzia e Controllo “ sull’operato della maggioranza. Ma qualcosa abbiamo ottenuto, se non oggi la chiesta revoca dell’atto, anche il congelamento del pagamento per come disposto dall’Ing. Scalamogna, che in via di autotutela ( da chi e da che sosa ?), facendo seguito alla lettera della Teti ha sospeso la I tranches di liquidazione pari a € 17.000. I precedenti nelle nostre lotte sono numerosi, indelebile il ricordo della “ pratica SAIMA “, e insistiamo in consigli, per come previsto dalla normativa relativa agli sprechi negli enti c.d. “ Brunetta “ alla necessità di risparmio e di contenimento dei costi ad ottenere l’annullamento : a) delibera nr. 219/2011 – Indennità ad personam Staff del Sindaco ; b) Delibera nr. 260/2011 – Approvazione proposta Telecom e da ultimo, ma non ultimo ( per l’importanza, delicatezza e la pioneristica adozione ) e possibili future richieste analoghe ) c) l’adozione della determina nr. 428/2011 – Affari Generali – che liquida all’Assessore Modafferi i pagamenti dovuti alla Cassa Professionale di appartenenza. Ed inoltre l’ indizione di nuovi concorsi e le allegre missioni per conto dell ’Ente…. Noi dell’opposizione continuiamo ad essere convinti, differenziandoci dagli altri colleghi, che la sopra citata liquidazione non sia assolutamente giustificata nè possa trovare sostegno dal punto di vista giuridico e neppure dal punto di vista della necessità dell’atto.


 

 

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