Appuntamento con l’acconto Irpef di novembre

Il prossimo 30 novembre milioni di italiani saranno chiamati alla cassa per gli acconti fiscali di fine anno ed in particolare dovranno corrispondere all’Erario quanto dovuto come ultimo appuntamento degli acconti dell’Unico 2012 per i redditi prodotti nel 2011. Quest’anno – considerato il periodo di profonda crisi che stiamo vivendo – molti contribuenti accuseranno pesantemente il colpo. Essi dovranno effettuare il versamento della seconda – o unica – rata di acconto Irpef relativo all’anno 2011. Analizziamo nel dettaglio chi è obbligato all’adempimento e come si deve procedere.

Chi è esonerato dall’acconto

L’adempimento non riguarda i contribuenti che lo scorso anno non hanno prodotto alcun reddito e che non hanno presentato la dichiarazione perché non obbligati, e quanti nel 2011 prevedono di non aver alcun debito nei confronti del fisco. Non sono tenuti al versamento dell’acconto neanche gli eredi dei contribuenti deceduti nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 novembre 2011.

Quanto versare

Per determinare l’importo dell’acconto si fa riferimento all’imposta dichiarata l’anno precedente. Pertanto, l’acconto Irpef dovuto per il 2011 si calcola tenendo presente l’Unico 2011. A tale proposito occorre fare riferimento al rigo RN33 del modello Unico 2011 – denominato «differenza» – presente nel quadro di determinazione dell’Irpef. Tale importo coincide con l’Irpef 2010 al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta e delle ritenute subite nel medesimo anno. Se dunque l’importo indicato nel rigo RN33 risulta essere pari o superiore a 52 euro, è dovuto l’acconto nella misura pari al 99% del predetto rigo «differenza». Se quest’ultimo importo è a sua volta inferiore a 257,52 euro, l’acconto Irpef deve essere eseguito in unica soluzione entro il 30 novembre, altrimenti in due rate: la prima era dovuta a luglio nella misura del 40% e la seconda, appunto entro fine mese pari al 60 per cento. Inoltre bisogna tenere presente due distinti metodi di calcolo dell’acconto Irpef: quello storico e quello previsionale.

Calcolo con il metodo Storico

L’acconto Irpef dell’anno in corso è pari al 99% dell’imposta Irpef dell’anno precedente. Questo metodo risulta più conveniente nel caso in cui le entrate dell’anno in corso (al netto di oneri, detrazioni e deduzioni) siano maggiori di quelle dell’anno precedente.

Calcolo con il metodo Previsionale

L’acconto Irpef è pari al 99% dell’Irpef realmente dovuta nell’anno in corso. Si tratta dunque di fare una stima dell’imposta Irpef complessiva che si dovrà pagare nell’anno in corso: il 99% di tale stima corrisponde alla cifra da pagare come acconto irpef. Questo metodo risulta più conveniente nel caso in cui le entrate dell’anno in corso (al netto di oneri, detrazioni e deduzioni) siano inferiori a quelle dell’anno precedente. Le imposte diminuiscono, infatti, sia in presenza di una contrazione del reddito, sia quando sono stati sostenuti oneri che danno diritto a sconti fiscali. E’ sempre opportuno fare una valutazione previsionale dell’Irpef estremamente precisa (in realtà meglio se leggermente in eccesso) in quanto il contribuente dovrà pagare l’anno successivo una sanzione pari al 30% sull’Irpef reale eccedente quella stimata, più i relativi interessi di mora.

Come versare

L’acconto Irpef per il 2011 si paga in banca, alla posta o presso il concessionario della riscossione entro il 30 novembre 2011, utilizzando il modello F24 ed utilizzando il codice tributo 4034: Irpef acconto – seconda rata o acconto in unica soluzione; l’anno di riferimento da indicare è il 2011. Gli importi vanno arrotondati al centesimo di euro: per difetto se la terza cifra decimale è minore di 5; per eccesso, se invece, è uguale o maggiore di 5. L’acconto di novembre non può essere rateizzato.

a cura di Massimiliano Casto – Tributarista Consulente del Lavoro

 

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