Il dimensionamento scolastico, che pasticcio!

Lettera aperta
agli Enti locali,
Provincia e Comune di Reggio Calabria

e per conoscenza ai cittadini
della ex Circoscrizione di Ravagnese

Il sottoscritto Prof. Carmelo Libero Caccamo,
in qualità di cittadino residente nel territorio della ex XIII Circoscrizione Ravagnese, avendo appreso dai mass media la “querelle” tra gli Enti locali (Provincia e Comune) titolati, anche se, secondo l’ultimo atto deliberativo, spetta alla Regione intervenire sul dimensionamento e l’organizzazione della rete scolastica e dell’offerta formativa nel territorio di competenza.
La funzione di organizzazione della rete scolastica riguarda anche interventi parziali, comprendendo azioni di istituzione, aggregazione, fusione e soppressione di scuola, il tutto è regolato da atti legislativi sviluppati nel tempo, dal lontano 1998.
Le norme contenute negli atti fissano i criteri generali, i parametri e i tempi di dimensionamento della rete scolastica e per la correlata programmazione dell’offerta formativa. In particolare, nelle motivazioni i Comuni competenti per la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di I grado, dovranno tenere conto dei segmenti criteri:
– considerare la consistenza scolastica della popolazione, rappresentata sulla disponibilità edilizia esistente, nonché all’idoneità in termini di sicurezza;
– considerare le caratteristiche economiche e socio-culturali del bacino d’utenza;
– verificare l’efficacia della configurazione assunta dal servizio scolastico e dei servizi comprensivi (trasporti, mensa, etc).
Ebbene gli Enti locali hanno disatteso la normativa scolastica visto che il territorio di provenienza è terra di depauperamento delle risorse, saccheggio e conquista, visto che, ad oggi, sono tre le dimensioni didattiche esterne operanti sul territorio, cioè: l’Alvaro, la Cassiodoro e la Moscato. Adesso, udite… udite, anche l’Istituto comprensivo di Motta S.Giovanni. Questo è un piano di dimensionamento scolastico da rimandare al mittente e se i rappresentanti politici del territorio non interverranno per farlo modificare, saranno i cittadini ad interprendere quelle azioni di protesta che faranno riflettere la politica.
Ravagnese, come territorio omogeneo e come potenzialità di utenza scolastica dovrà avere due Istituti Comprensivi autonomi e non uno con 1.519 alunni.
L’Istituto comprensivo è un fattore importantissimo per migliorare la qualità dell’insegnamento, in quanto consente d’importare, dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria di primo grado, un curriculum di apprendimento progressivo, calibrato sull’effettiva necessità e possibilità dei singoli alunni, senza interruzioni burocratiche che costituiscono notevoli ostacoli al percorso scolastico.

Prof. Carmelo Libero Caccamo

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