Vibo. Festa 1 maggio, Cavallaro (Cisal) risponde a Barbieri

Vibo Valentia. L’ex vice presidente e assessore provinciale ai lavori pubblici, Paolo Barbieri, fa fatica a lasciare il passo alle nuove generazioni della classe politica.
Dopo la debacle alla Provincia, ultima in ordine di tempo rispetto alle altre deludenti stagioni elettorali, i più ottimisti pensavano che fosse intervenuto in lui un saggio spirito di rassegnazione ed invece rieccolo impegnato in un tentativo di rincorsa utile a mantenere la presenza sullo scenario politico.
Spiace che le cocenti delusioni passate non lo hanno mai aiutato a capire che la cosa più seria resta sempre quella di mettersi da parte per favorire l’ascesa di chi è in possesso dei requisiti per aspirare ad un ruolo eccellente nella storia della politica vibonese.
Testardo, convinto di essere ancora primo attore della politica della sinistra continua a collezionare, giorno dopo giorno, delusioni sperando in una utopica resurrezione.
L’ultima occasione per starsene zitto l’ha persa nelle ultime ore quando, non ancora contento ed evidentemente tuttora risentito del benservito datogli dall’attuale presidente della Provincia, Francesco De Nisi, lo riattacca, muovendo dalla partecipazione di quest’ultimo alla manifestazione del 1 maggio a Cosenza, organizzata dalla Cisal e alla quale De Nisi ha sentito di partecipare, spontaneamente, senza alcuna sollecitazione.
Paolo Barbieri, seguendo l’evento tra tv e giornali, come risulta dalla nota odierna non ha digerito che il Presidente Francesco De Nisi abbia partecipato ad un evento di grande portata storica che ha visto in Piazza Kennedy, nel capoluogo silano, oltre ottomila manifestanti e tra questi oltre duemila lavoratori vibonesi, la cui presenza è stata sottolineata concretamente dallo stesso presidente De Nisi.
Uno che ha sempre conclamato la sua vicinanza al mondo del lavoro come fa a stigmatizzare il sostegno del presidente della Provincia a una manifestazione che ha visto in prima linea la folta rappresentanza vibonese?
Forse i lavoratori aderenti alla Cisal che ieri hanno celebrato entusiasticamente il loro 1 maggio a Cosenza non avevano diritto a vedersi a fianco il loro Presidente
Paolo Barbieri, evidentemente scarso di argomentazioni concrete e produttive per la stessa società politica, non ha trovato di meglio che mettere in discussione la cultura dell’appartenenza del Presidente Francesco De Nisi, sostenendo che anzicchè a Cosenza avrebbe dovuto essere presente alla celebrazione del 1 maggio di Vibo Valentia.
Ma c’è anche chi è pronto a giurare che probabilmente Paolo Barbieri avrebbe osservato il più assoluto silenzio se l’immagine del presidente Francesco De Nisi non avesse attraversato i tg nazionali, giornali e agenzie.
Alla Cisal, che non è certamente un sindacato che porta all’occhiello alcun distintivo partitico ma che guarda all’attività politica con grande attenzione come è giusto che sia, avrebbe fatto piacere annoverare tra i duemila lavoratori vibonesi presenti di Piazza Kennedy a Cosenza anche Paolo Barbieri che evidentemente non ha gradito la scelta del Presidente Francesco De Nisi di stare accanto ai lavoratori della Casa di Cura “La Madonnina” e dei lavoratori dell’hinterland di Filadelfia.
La Cisal ha accolto, salutato e registrato a Cosenza la presenza di autorità politiche di diversa posizione a conferma del suo eccellente rapporto istituzionale con tutte le forze politiche.
Credo che Paolo Barbieri debba, infine, convincersi che la Cisal è disposta a sostenere qualsiasi confronto e che in via preliminare non rinuncerà mai al coinvolgimento di quanti hanno a cuore gli interessi dei lavoratori che vanno oltre le beghe di bottega che non aiutano a promuovere la società civile.
Questo vuol dire che una comunità come quella vibonese si sentirà forte soprattutto se a supportare l’azione di cambiamento sarà un sindacato autonomo nelle scelte, nella tutela degli interessi dei lavoratori, ma anche pronto ad accogliere chi è in vena di offrire contributi seri alle preoccupazioni dei lavoratori e di chi li assiste.
Grazie.

Francesco Cavallaro
Cisal

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