Vibo. Mercato coperto di via Clarisse: riesplode la protesta

Vibo Valentia. I venditori ambulanti ed i commercianti del mercato coperto di via Clarisse sono nuovamente sul sentiero di guerra. L’assurdo silenzio del Comune intervenuto sul definitivo ripristino dell’utilizzo totale della struttura crea nuovi motivi di preoccupazione. La soluzione provvisoria adottata dopo le legittime proteste degli interessati incomincia a stargli stretta. Lo striminzito ed inagevole spazio crea ogni giorno disagi e difficoltà. Riguardano non soltanto l’acustica e l’agibilità ma anche l’ambiente se è vero che la presenza di un tombino, quasi a cielo aperto, minaccia la salute di venditori e massaie. “Ci è stato promesso l’interessamento per avviare a soluzione il problema – sostengono Pasqualina Sgrò, Caterina La Bella e Domenica Bartolotta – ma abbiamo la sensazione che le cose andranno per le lunghe. Ci era stata garantita una sistemazione provvisoria per poco tempo. In verità siamo qui a lavorare gomito a gomito, con spazi sempre più ristretti e con la gente che ha difficoltà ad avvicinarsi ai prodotti esposti per la vendita”. Non si sa quali sono i reali motivi ma sul percorso che avrebbe dovuto portare alla riconsegna ai venditori e commercianti dell’intera area c’è il buio. Interpellata dalla Cisal in data 28 maggio, l’Amministrazione comunale non ha mai risposto. All’assessore alle Attività produttive Mario Di Fede, proprio per tranquillizzare i venditori interessati, avevamo chiesto di conoscere i tempi per la definita sistemazione della struttura nonché la destinazione dell’area che interessa gli ulteriori lavori di adeguamento e che in questo momento, conseguentemente, non sono a disposizione dei lavoratori interessati. Ma una risposta non è mai arrivata. Proprio sulla destinazione dello spazio oggi chiuso perché interessato, appunto, ai lavori di adeguamento, si sono sparse voci sospette che l’assessore Di Fede ha il dovere di chiarire. E’ giusto che i venditori del mercato coperto di via Clarisse sappiano se possono contare o meno, per l’immediato o medio futuro, sulla disponibilità dell’intera area. Oggi i disagi ci sono ed anche notevoli. Quella che si vive giornalmente è una vera e propria emergenza. Per rendersene conto basta compiere un sopralluogo sul posto. La Cisal, che ha sempre creduto nell’impegno dell’assessore Mario Di Fede e che non può non condividere le preoccupazioni degli interessati, ha il dovere di chiedere all’amministrazione cosa intende fare della restante area oggi chiusa per un previsto adeguamento. Una esigenza, questa, che aiuta a capire quali sono i programmi reali sull’utilizzo complessivo della struttura. La Cisal, fermamente convinta delle giuste rivendicazioni dei venditori, invita l’assessore Mario Di Fede ad essere chiaro sulla vicenda pronunciandosi sulla reale destinazione della struttura. Siamo pronti a discutere anche su altri utili progetti ma non sarà tollerato un qualsiasi atto di presa in giro.

Filippo Curtosi – Segretario provinciale aggiunto Cisal

 

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