Danni da cinghiali nella provincia di Vibo: allevatori e agricoltori esasperati

Maierato (Vibo Valentia). Non hanno paura ed i cinghiali, indisturbati, a frotte con continue scorribande, continuano a distruggere i raccolti degli agricoltori: questo accade nella provincia vibonese ed in particolare nella zona di Maierato ad alta valenza agricola. Un vero e proprio allarme quello emerso in una riunione convocata con la Coldiretti Calabria che si è svolta nella sala consiliare del Comune di Maierato. Gli allevatori e agricoltori, che subiscono giornalmente danni provocati dai cinghiali, a discapito delle colture agricole e dei propri allevamenti ,sono veramente esasperati. Coldiretti Calabria ha di nuovo scritto una lettera al presidente della Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia e al presidente del Parco delle Serre, enti che hanno specifica competenza sulla materia, chiedendo un urgente incontro. Negli ultimi anni, si è avuto un forte aumento dei danni e si ripetono sempre più frequentemente i casi di distruzione dei raccolti da parte di orde di cinghiali. Tra gli allevatori si è diffusa la rabbia ed un senso di impotenza ed insoddisfazione. “Tanti episodi che vanno ad alimentare una tensione ormai altissima nelle nostre campagne, con gli allevatori che attendono risposte concrete dalla politica e dalla pubblica amministrazione – sottolinea il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro – spesso gli allevatori non presentano neppure la richiesta di danni sia per le lungaggini che per i costi da affrontare”. Bisogna trovare un giusto equilibrio tra la presenza della fauna selvatica protetta e quella degli allevatori che attraverso la loro opera conservano e valorizzano il territorio. Se è interesse immettere cinghiali nel territorio sono gli enti che lo fanno che si devono fare carico di risarcire i danni subiti e non una sola categoria che deve sopportare i danni. Coldiretti si farà portavoce presso gli enti preposti, al fine di tutelare gli allevatori ed agricoltori nei confronti di questa “piaga” che rischia di demotivare coloro che hanno scommesso, nonostante le grandi difficoltà, sulla loro attività agricola e zootecnica, spesso in aree marginali dove la presenza dell’uomo è indispensabile per mantenere un equilibrio naturale che da sempre rappresenta uno strumento insostituibile per la conservazione dell’ambiente, della biodiversità, che contribuisce a preservare le tradizioni storico-culturali ed a mantenere l’economia delle popolazioni residenti.

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