“Ora parlo io”. L’operazione verità di Scopelliti: “Non ci siamo fottuti soldi, rimango in Calabria per vivere l’esperienza da Presidente fino in fondo”

Reggio Calabria. “Non ci siamo fottuti i soldi, li abbiamo soltanto spesi per fare opere e investimenti”. Così Giuseppe Scopelliti, oggi presidente della regione Calabria, ha spiegato nel corso dell’incontro dal titolo “Ora parlo io”, tenuto nella sala Nicola Calipari di palazzo Campanella a Reggio Calabria, i motivi che hanno determinato il deficit economico del Comune di Reggio Calabria. Scopelliti, per otto anni sindaco di Reggio Calabria, ha definito l’incontro un’operazione verità sulla reale situazione finanziaria del comune contro gli attacchi ricevuti in questi mesi sulla stampa. “Purtroppo – ha detto Scopelliti – qualcuno che ha sbagliato ha già pagato, poi sarà la magistratura a dire se quelle somme erano spettanti alla dirigente Orsola Fallara (morta suicida ndr), a parte quella somma di un giro legato a quella vicenda, tutto il resto non sono somme che sono finite nelle nostre tasche. Abbiamo amministrato, abbiamo speso, questa città è cresciuta in poco tempo, però abbiamo investito”. In estrema sintesi, Scopelliti ha chiarito che, così come emerge anche dall’ispezione degli ispettori ministeriali, nel bilancio 2010 vi è un disavanzo di 118 milioni di euro. Il disavanzo è dovuto dalla differenza tra residui passivi, ossia le uscite, che ammontano a 679 milioni, e i residui attivi, ossia le entrate, che ammontano a 555 milioni. I residui di entrata non pareggiano con quelli di uscita, come per gli anni precedenti, perché la verifica seguita all’ispezione ministeriale ha determinato il riaccertamento di quelle somme ritenute inesigibili e senza corretta imputazione. Scopelliti, inoltre, ha ricordato come il governo ha recentemente imposto ai comuni di riaccertare i residui attivi decurtandoli del 25%, proprio perché nella maggior parte delle ispezioni eseguite in tutta Italia è emerso che è questa la media di crediti inesigibili. A questo, ha proseguito Scopelliti, si aggiunga che in otto anni il governo ha erogato in tutto 40 milioni di euro in meno al comune di Reggio Calabria. Insomma, secondo Scopelliti, il disavanzo di 118 milioni di euro è in perfetta sintonia con il problema generale che stanno attraversando i comuni italiani dal nord al sud. “I 118 milioni di euro – ha chiarito Scopelliti – non sono frutto di mala gestione, o ammanco ingiustificato, o come qualcuno ha voluto propagandare, sprechi, semplicemente abbiamo investito per far crescere la nostra città”.
Non sono mancati gli attacchi al centro sinistra calabrese: “Vedi Minniti, io vengo dalla militanza della destra, quand’ero ragazzo uno dei miei motti era meglio vivere un giorno da leone che cento anni da comunista. Minniti – ha ricordato lo stesso governatore – ha detto che Scopelliti è leone in Calabria e pecora a Roma”. Subito dopo avere replicato a Minniti, Scopelliti ha chiarito anche quale sarà il suo imminente futuro politico, in vista delle elezioni politiche di febbraio. “Io non sono mai scappato nella mia vita, rimango qua. Desidero continuare a fare il presidente di questa regione. Rimango qua – ha detto – perché credo in questo gruppo dirigente che oggi c’è alla regione, anche se forse in tanti mi auguro andranno al Parlamento, io desidero continuare a fare il presidente di questa regione, perché è vero che ne stiamo passando tante, ma ho fatto una scelta, quella di vivere questa esperienza fino in fondo”. Sempre in merito alle prossime elezioni politiche, ha ribadito ai cronisti la richiesta avanzata al Pdl di non vedere candidati in Calabria i nomi illustri del partito nazionale, a favore di candidati locali. “Nessun big del Pdl candidato in Calabria. E’ quello che abbiamo detto a Roma – ha spiegato Scopelliti – e che abbiamo trasmesso ai vertici del partito, per noi non sarebbe questa la scelta migliore, l’abbiamo ribadito, vedremo cosa accadrà”.

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