Ancora emergenza rifiuti. L’appello di un padre disperato: “A rischio anche ospedali e scuole, penso alla salute di mio figlio”

Reggio Calabria. Con dispiacere faccio presento che nella città di Reggio Calabria, l’emergenza rifiuti può portare le persone a compiere azioni di protesta dettate dell’istinto e dall’ira. In particolare quando si assiste alla mancanza di responsabilità, di organizzazione da parte delle autorità preposte alla risoluzione della crisi. Non voglio discutere su come affrontare il problema rifiuti e quindi di: inceneritori; discariche; mancata cultura della raccolta differenziata; gente “ignorante”, triste e delinquente che da fuoco ai cassonetti colmi di sporcizia credendo di risolvere il problema, non immaginando, invece, di causare ulteriori danni alla salute e all’ambiente. E non intendo interrogarmi se è giusto o no per un cittadino di Reggio Calabria pagare le super tasse sui rifiuti. Il mio grande fastidio, come annunciato inizialmente, nasce della totale assenza di buon senso nel voler risolvere le emergenze nei punti più a rischio come le scuole e i presidi ospedalieri. Rammento che le amministrazioni avevano precisato che queste strutture dovevano essere in primis sgomberati dalla spazzatura. Si vede invece tutt’altro. Cioè, quartieri puliti anche se distanti dalle zone a rischio. Scuole ove sul perimetro si sono accumulate dopo diverse settimane montagne di vergogne! Pattume! Sono un genitore di un bimbo di quattro anni. Da quando è nato, esisto perché esiste mio figlio. E non permetterò mai a nessuno di violare la sua felicità e la sua salute. Sarei pronto a tutto per difendere la sua vita e il suo futuro. Non sono interessato al denaro, ma so solo che sto pagando la retta mensile dell’Istituto “San Francesco da Paola (S. Luigi Orione)” a Reggio Calabria per portare mio figlio a respirare veleni! Se le cose non cambieranno, sono pronto a qualsiasi azione legale e dimostrativa.

Gregorio Procopio

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