Cosenza. Operazione Family Business: padre e figli arrestati per tentata estorsione e spaccio

Cosenza. Alle prime luci dell’alba di oggi 29 aprile 2014, a conclusione di una serrata attività investigativa coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, Giuseppe Cozzolino, e del Dott. Beniamino Calabrese, della Procura per i Minori di Catanzaro, i Carabinieri della Stazione di Cosenza Principale, hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 persone, tra cui un minore, presunte responsabili, a vario titolo in concorso, per tentata estorsione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e lesioni personali gravi. I provvedimenti, sono stati emessi dal gip del locale Tribunale e dal gip del Tribunale per i Minori di Catanzaro.
L’attività investigativa, ha avuto inizio del mese di aprile 2014, quando i Carabinieri sono venuti a conoscenza, in forma confidenziale, che un giovane era stato aggredito da alcuni componenti facenti parte dello stesso nucleo familiare, che gli avevano procurato la frattura del femore; contrariamente a quanto denunciato dalla vittima al momento del ricovero, il quale riferiva ai sanitari che ciò era avvenuto accidentalmente.
Le ulteriori indagini, hanno permesso di acclarare che il giovane era stato dapprima minacciato e poi aggredito, in più occasioni, dai componenti della stessa famiglia, per intimorirlo e costringerlo a consegnare il ricavato di una attività di spaccio da loro gestita nel centro storico di Cosenza; il debito, in realtà, era stato saldato a uno dei componenti della famiglia all’insaputa degli altri.
La “famiglia”, al fine di ottenere il denaro, ha inferto lo stesso trattamento intimidatorio e persecutorio alla madre e al fratello della vittima, con minacce di morte. Tant’è che quest’ultimo è stato costretto a spacciare per saldare l’ipotetico debito del fratello, che da pochi centinaia di euro, con gli “interessi”, è lievitato a migliaia di euro.
Gli arrestati sono il padre, di 45 anni, e i figli, un 23enne e un minore. I primi due sono stati condotti presso la casa Circondariale di Cosenza, mentre il minore presso il Centro di Giustizia Minorile di Catanzaro. Nello stesso ambito è stato denunciato in stato di libertà un 21enne, per gli stessi reati, in concorso.

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