Stipendi Forze dell’Ordine. Dal “ballo di San Vito” al ballo di Matteo, lettera aperta al premier Renzi

Matteo Renzi

Matteo Renzi

Reggio Calabria. Non c’è che dire, un Presidente del Consiglio (nominato e non eletto) che se ne esce ogni ora con una novità è davvero singolare. Dopo averci, ahi noi, abituati alle sue plurime e talvolta inopportune uscite sui social network per comunicare al mondo intero quello che andrà a fare nell’immediato (ma nessuno gli ha mai spiegato che esistono in ogni Ente Uffici Stampa pagati fior di quattrini per divulgare al momento opportuno comunicati ufficiali?) siamo costretti per l’ennesima volta a leggerlo, prima naturalmente sui social, e poi su tutti i media con una raccapricciante esternazione.
L’illustre fiorentino (povera amata bistecca – spero non me ne voglia) adesso attacca le Forze dell’Ordine che minacciano uno sciopero  contro la decisione del governo di mantenere bloccati gli stipendi dei dipendenti statali. A prescindere che lo sciopero è un sacrosanto diritto, caro Presidente del Consiglio, non mi sembra che gli uomini e le donne delle Forze dell’ordine chiedano la luna! E lei pensa davvero che debbano continuare a tacere dopo che il loro faticoso e pericolosissimo lavoro viene mal riconosciuto, se non per nulla, dallo Stato Italiano che servono con devozione, impegno e abnegazione mettendo a repentaglio le loro vite e la tranquillità delle loro famiglie?
Illustrissimo Presidente, quando parla di “ricatto” da parte dei suddetti infaticabili lavoratori, non ritiene che la stragrande maggioranza degli Italiani quando sente nominare la cifra di “80 euro” non pensa alla medesima cosa?

Sig. Elena Trombetta
Reggio Calabria

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