Cardiochirurgia a Reggio. Giuseppe Scopelliti rivendica tre anni di battaglie “senza mai incassare il supporto di nessuno”

Il presidente Giuseppe Scopelliti davanti a Palazzo Chigi

Il presidente Giuseppe Scopelliti davanti a Palazzo Chigi

Reggio Calabria. Apprendo dalla stampa che, presso il Centro Pierre, si è discusso di “Cardiochirurgia a Reggio Calabria” e che tutti gli schieramenti politici presenti, finalmente senza distinzione di colore, hanno concordemente espresso il loro favore rispetto alla necessità di attivare il reparto in questione presso gli Ospedali Riuniti.
Ebbene, vorrei ricordare a chi l’avesse dimenticato che, per ben tre anni, mi sono battuto in prima persona contro una norma insensata che prevedeva un limite troppo ristretto di posti letto nonché di strutture, che peraltro la Calabria aveva già raggiunto.
A dire il vero, la mia battaglia è andata ben oltre: avendo registrato alcune imbarazzanti “anomalie di sistema” ed un’irrazionale chiusura anche di fronte alle esigenze di un territorio già messo in ginocchio dalle tante limitazioni in materia di Sanità, nascenti da precedenti gestioni miopi e scellerate, ed avendo colto una sorta di insensibilità diffusa verso le necessità dei pazienti che di quella struttura hanno bisogno, ho condotto, in qualità di presidente della Regione e contestualmente di commissario ad acta per il piano di rientro, un pressing serrato ai tavoli romani, presso il Ministero della Salute e persino nella struttura commissariale di cui ero responsabile, senza mai incassare il supporto di nessuno. Sono riuscito, tuttavia, a far inserire nel piano operativo (nuovo piano di rientro) l’istituzione della cardiochirurgia di Reggio, inspiegabilmente in attesa da sei mesi di essere approvata presso il Tavolo Massicci.
Se questo coro unanime di condivisioni per il progetto di cardiochirurgia avesse levato in alto la sua voce qualche anno fa e non così fuori tempo, addirittura in piena campagna elettorale, forse quel sogno sarebbe stato già oggi, proprio nel mentre se ne fa inutilmente un gran parlare, una straordinaria realtà.
Il mio auspicio per il futuro è che chiunque si cimenterà nella guida di questa meravigliosa e sempre vessata regione, metta da parte i campanilismi, gli interessi di pochi e le spartizioni di potere a favore della comunità.
Alla nuova legislatura viene consegnato un sistema sanitario in cui il debito è stato ridotto di ben 232 milioni di euro dal 2010 ad oggi, con un residuo da azzerare entro il 2015 di appena 31 milioni! Ciò significa che a breve sarà possibile investire in professionalità mediche e paramediche in tutti gli ospedali della Calabria (vera necessità del momento), in strumentazioni adeguate ai tempi e nel miglioramento delle strutture.
E’ su questo che abbiamo lavorato per ben tre anni ed è questo che pretendiamo di vedere ad opera di chiunque vinca le elezioni. Per il bene della Calabria.

Giuseppe Scopelliti

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