Errore o malasanità: medici e operatori sanitari obbligati a sottoscrivere un’assicurazione per la responsabilità civile professionale

Da oltre dieci anni in Italia si attende una legge che sia in grado di regolamentare la responsabilità professionale del personale sanitario. Un primo timido segnale arriva dalla legge Gelli, attualmente approvata alla Camera, ma in discussione al Senato.
Il Ddl sul ‘rischio clinico’ potrebbe essere in grado di aumentare le garanzie e le tutele di chi si occupa a livello professionale di sanità. Il testo del ddl sulla responsabilità professionale, di cui è relatore il deputato Federico Gelli, è stato presentato il 25 gennaio al vaglio dell’Aula della Camera, e considera non soltanto i medici ma in generale tutti gli operatori del comparto sanitario, che operano nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie.

In fatto di responsabilità i professionisti soggetti all’iscrizione ad un ordine o ad albo professionale devono sottoscrivere obbligatoriamente una polizza di responsabilità civile.
Dal 14 agosto 2014 la regola vale anche per medici e operatori sanitari, obbligati a sottoscrivere un’assicurazione che sia in grado di coprire eventuali risarcimenti in seguito ad errori sanitari. Medici ed operatori sanitari nella pratica della loro attività si assumono, quotidianamente, responsabilità rilevanti nei confronti dei loro pazienti e per questo sono necessarie tutele più che adeguate.

Lo scorso novembre la commissione Affari Sociali della Camera ha approvato l’emendamento 8.50 al disegno di legge concernente la responsabilità professionale presentato dal relatore, Federico Gelli, articolo che va a sostituire integralmente l’articolo 8 in tema di obbligo di assicurazione.
Il testo approvato sottoscrive l’obbligo per tutti coloro che operano nelle strutture sanitarie di essere in possesso di una copertura assicurativa. La vera novità proposta dall’emendamento è l’estensione dell’obbligo di copertura assicurativa anche a chi si occupa di prestazioni sanitarie “svolte in regime di libera professione intramuraria nonché attraverso la telemedicina”.

L’obbligo di contrarre assicurazione, che coinvolge tutti coloro che esercitano la professione sanitaria, è sostanzialmente previsto allo scopo di garantire valore all’azione di risarcimento da parte delle strutture nei confronti di chi è alle loro dipendenze.

La Commissione Affari Sociali, attraverso il medesimo emendamento, ha stabilito anche la messa a punto di un decreto del Ministero della Sviluppo economico, di concerto con il Ministero della Salute, che dovrà stabilire “criteri e modalità di vigilanza e controllo” che l’Ivass ovvero l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, dovrà attuare all’indirizzo delle compagnie assicuratrici.

L’assicurazione responsabilità civile prevista per medici e operatori sanitari va a coprire le richieste di risarcimento presentate da terzi, quale conseguenza di errori professionali commessi durante l’esercizio della professione.
Errori quali la diagnosi stilata in ritardo, l’errata  patologia, gli sbagli nella compilazione della cartella clinica, la mancata identificazione di un’emergenza sanitaria, gli errori nella disposizione di una terapia.
La polizza di norma è strutturata per garantire anche le spese legali sostenute dall’assicurato.

Per sottoscrivere correttamente una polizza è bene considerare elementi quali il massimale, ovvero la cifra massima che la compagnia assicurativa salderà in caso si verifichi il danno, il ruolo e l’inquadramento del professionista, la franchigia, tutti gli elementi esclusi in caso di danno, la retroattività.

Per individuare la formula assicurativa più adatta al professionista può essere determinante fruire delle conoscenze di un esperto quale può essere MIOAssicuratore, il comparatore on line di ultima generazione. MIOAssicuratore è in grado di guidare passo a passo nel confronto, scelta e gestione della forma assicurativa più adeguata al professionista.

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