Sanità in Calabria. Per maggioranza di sinistra è “malata” per colpa di Scopelliti, minoranza contro Renzi

Giuseppe Scopelliti

Giuseppe Scopelliti

Reggio Calabria. Giuseppe Scopelliti (in foto) è stato il convitato di pietra, mentre Massimo Scura e Andrea Urbani, rispettivamente commissario e sub commissario al Piano di rientro, hanno continuato ad essere i “nemici da abbattere” per Mario Oliverio e la sua maggioranza. Il dibattito sullo stato di salute della sanità calabrese ha diviso, ancora una volta, gli schieramenti in campo che si sono arroccati sulle loro posizioni. Durante diversi interventi il “campanile” ha suonato più volte, ma il centrosinistra di governo e il centrodestra di opposizione hanno evidenziato posizioni diametralmente opposte. Mario Oliverio, la sua squadra di governo ed i consiglieri regionali che sostengono la sua maggioranza hanno bocciato la gestione commissariale, hanno scaricato le colpe dei problemi del settore sanitario all’ex governatore Scopelliti ed hanno elaborato e proposto alla discussione dell’aula “Fortugno” un documento che incalzi il governo Renzi e avvii una rinnovata fase di costituzione degli “stati generali della sanità” in Calabria.
Un documento che non ha convinto appieno i rappresentanti della minoranza a Palazzo Campanella. “In questa delicata fase storica – ha tuonato Domenico Tallini del gruppo Misto – non serve a nulla un appello ma è necessaria una vibrata protesta contro Renzi e il suo governo. Questo appello non fa paura a nessuno. Il governatore Oliverio riconvochi tutte le forze politiche presenti in consiglio regionale, riapra la discussione, e con esse avvii un serio confronto con il ministero competente”. Sinibaldo Esposito, consigliere regionale del Nuovo centro destra, ha messo l’accento sulla genesi del documento presentato dalla maggioranza. “Sarebbe stato meglio – ha detto Esposito – un documento unitario, sarebbe stato meglio confrontarsi prima di arrivare in aula e dare corpo ad un testo condiviso. Questo è un modello partecipativo corretto”.

Giovanni Verduci

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