Bartali cittadino onorario di Israele

Gerusalemme (Israele). Gino Bartali diventerà cittadino onorario di Israele. Lo ha annunciato lo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la memoria, che già nel 2013 incluse il “Ginaccio” nazionale tra i “ Giusti tra le Nazioni” e cioè i non ebrei che rischiarono la loro vita contribuendo a salvare gli ebrei durante il terribile periodo della Shoah. La cerimonia si terrà il 2 Maggio, a Gerusalemme, esattamente due giorni prima della partenza del Giro d’Italia, che quest’anno inizierà dalla Terra Santa.

Bartali era un cattolico devoto. Secondo suo figlio Andrea, l’arcivescovo Elia Angelo Dalla Costa (riconosciuto come Giusto tra le nazioni nel 2012) aveva sposato i suoi genitori e mantenuto uno stretto rapporto con il padre. E proprio il campione nel momenti bui dell’occupazione tedesca dell’Italia nel settembre 1943, arrivò a svolgere un ruolo fondamentale e disinteressato nel salvataggio degli ebrei attraverso la rete avviata dal rabbino Nathan Cassuto che fu poi raggiunto da Dalla Costa. Bartali, che era noto per coprire grandi distanze con la sua bicicletta per allenarsi ( 340 km al giorno), in virtù di quella libertà di movimento concessagli per allenarsi, trasferì documenti falsificati da un luogo all’altro occultandoli nella canna della sua bicicletta. La sua attività si estendeva su una vasta area. Ha anche distribuito documenti falsi prodotti dalla rete di Assisi, un’altra operazione di salvataggio avviata da persone della Chiesa in quella città. Nel ricordare quei momenti il “Ginaccio “ rammentava quando veniva fermato e perquisito, ma chiedeva espressamente che la sua bicicletta non venisse toccata poiché le diverse parti erano state calibrate con molta attenzione per ottenere la massima velocità.

Numerosi furono gli episodi che lo videro coinvolto in quel periodo, fu mitragliato dagli alleati, non venne riconosciuto da alcuni ebrei che temevano fosse un collaborazionista, passò attraverso il fuoco dei cecchini, ma non cessò mai di aiutare chi era in difficoltà.
Di questa splendida ed al tempo stessa drammatica azione di aiuto verso il prossimo Gino Bartali non fece mai pubblicità e come ricorda il figlio ad una sua esplicita domanda il campione rispose: ” Il bene si fa, non si dice. E poi, io sono solo un ciclista. Per le mie gare voglio essere ricordato, un giorno qualcuno le racconterà” .
E quel giorno è arrivato. Il momento in cui “ Quel naso triste come una salita, quegli occhi allegri da italiano in gita” come cantava Paolo Conte , ha avuto il giusto riconoscimento di essere stato un grande sportivo, un grande uomo, un grande italiano.

Salvatore De Blasio

 

la foto che Gino Bartali diede a Godenberg ( courtesy of Yad Vashem)
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