‘Ndrangheta a Vibo Valentia nella Relazione Semestrale Dia

Direzione investigativa antimafia

Direzione investigativa antimafia

Roma. Oggi è stata pubblicata la Relazione Semestrale della Direzione investigativa antimafia relativa al 2° semestre 2017. Il documento analizza così la ‘ndrangheta nella provincia di Vibo Valentia:

La provincia di Vibo Valentia continua a costituire territorio di elezione del locale di Limbadi e, nello specifico, della famiglia MANCUSO, in solida alleanza con le cosche di Reggio Calabria e con quelle della piana di Gioia Tauro. Sopravvissuta alle numerose inchieste giudiziarie che hanno riguardato, negli ultimi anni, vertici e affiliati, la cosca MANCUSO continua ad esercitare un pressante controllo sul vibonese, forte di saldi vincoli familiari e di un elevato numero di affiliati. Oltre ai MANCUSO, nel capoluogo si conferma la presenza della famiglia LO BIANCO. Nel mese di luglio, come già illustrato nel paragrafo dedicato alla provincia di Catanzaro, la Polizia di Stato, indagando sui contatti affaristici fra diverse consorterie, ha concluso l’operazione “Outset”, traendo in arresto 8 persone, ritenute, a vario titolo, responsabili di tre omicidi, avvenuti tra il 2002 ed il 2006 ed individuando i relativi mandanti ed esecutori, tutti riconducibili alle cosche LO BIANCO ed ai cd. PISCOPISANI, oltre che ai GIAMPÀ di Lamezia Terme. Nell’area di Mileto insistono i PITITTO-PROSTAMO-IANNELLO e, nella zona marina, i MANTINO–TRIPODI, cui si affiancano le famiglie FIARÈ-RAZIONALE nel territorio di San Gregorio d’Ippona, dei BONAVOTA, dei PETROLO e dei PATANIA nei territori di Sant’Onofrio e Stefanaconi. Nel mese di novembre, l’Arma dei carabinieri, a conclusione dell’operazione “Bellavita”, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 soggetti, tutti indagati per traffico internazionale di stupefacenti, tra l’Italia e la Spagna. Nell’ambito del medesimo contesto investigativo, già nel 2014 si era arrivati alla cattura, in Spagna, del latitante PISCIONERI Rocco, originario di Caulonia (RC), a capo di un’associazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti. Tra Briatico e Tropea insistono le famiglie ACCORINTI e LA ROSA, mentre nei Comuni di Pizzo e Francavilla Angitola si segnala la presenza della famiglia FIUMARA, tutte consorterie satelliti dei MANCUSO. Nei comuni di Soriano, Sorianello e Gerocarne (area delle Serre) risulta operativo il clan LOIELO, verosimilmente in contrapposizione agli EMANUELE. Gli stessi risultano alleati, rispettivamente, dei CICONTE e degli IDÀ. La cosca ANELLO-FRUCI risulta attiva su Filadelfia, mentre a Serra San Bruno si conferma la famiglia VALLELONGA- Viperari, che orbita altresì tra le province di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria, sino al territorio di Guardavalle (CZ), in località Elce della Vecchia, zona di primaria influenza della famiglia NOVELLA. A conferma della sensibilità del territorio vibonese a fenomeni di infiltrazione mafiosa negli Enti pubblici, nel mese di luglio il Prefetto di Vibo Valentia ha disposto l’insediamento di commissioni di accesso presso i comuni di San Gregorio d’Ippona, Limbadi e Briatico, per accertare eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa, ai sensi dell’art. 143 del TUOEL.

Exit mobile version