Bohemian Rhapsody… lo spettacolo continua

Bohemian Rhapsody

Bohemian Rhapsody

Abbiamo avuto la possibilità di guardare in anteprima Bohemian Rhapsody, il film sui Queen in programmazione nelle sale italiane dal 29 Novembre.

Il film a Wembley inizia ed a Wembley si conclude, con una rappresentazione curata nei minimi particolari di quel Live Aid che restituì al mondo i Queen oggetto, in quel momento, di rumors che li vedevano vicini allo scioglimento ( vengono riproposti pure i tecnici sulle impalcature a lato del palco!).

Se qualcuno vuole trovare una struttura cinematografica lineare in un film che racconta la vita di uno dei giganti della musica del Novecento, allora probabilmente poco ne sa della statura della personalità di Freddie Mercury e cosa ha rappresentato per più generazioni. Il film è volutamente poco obiettivo e non omnicomprensivo. La sfortuna di aver iniziato a prendere coscienza della sua musica pochi anni prima che lui morisse a causa di una broncopolmonite in un fisico debilitato dall’Aids non ha impedito che il suo messaggio, la sua energia e la sua poliedricità arrivassero alla generazione di chi scrive ed a quelle successive. Proprio  l’energia e i messaggi positivi che contraddistinguono la musica dei Queen bene vengono raccontati nel corso del film. Imbarazzante la somiglianza degli attori con i reali musicisti (che peraltro sono i produttori del film) ed allo stesso tempo maniacale la cura del personaggio Mercury da parte di Rami Malek. Le smorfie, i gesti, i movimenti, le lezioni di piano e canto hanno richiesto all’attore un anno di studio per interpretare al meglio uno dei più grandi performer della scena musicale di tutti i tempi. Onore dunque al merito a Rami Malek, seconda scelta di un altro grande attore quale è Sascha Baron Cohen, interprete originario del film.

Nel film Freddie Mercury viene raccontato come un uomo introverso, amante dei gatti delle battute irriverenti, del colpo di scena ricercato e voluto ed appare come una voce ipercontemporanea, un personaggio che oggi sarebbe perfetto per il pubblico dei social network. Si parla di lui sotto il profilo di immigrato legato ad una famiglia molto tradizionalista, si affronta la sua omosessualità e le sue fragilità,  sfiorando gran parte delle tematiche attuali. I membri della band sono dei grandi comprimari in un film che, nonostante le difficoltà di produzione, alla fine riesce a coinvolgere e grazie alla tecnologia CGI proietta lo spettatore sul palco di Wembley. Il tutto sostenuto dalla sontuosa musica dei Queen.

E già soltanto questo giustificherebbe il prezzo del biglietto.

Salvatore De Blasio

 

 

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