Demolizione ex ristorante “Fata Morgana” a Gallico Marina: mancato smaltimento amianto?

Demolizione ex ristorante Fata Morgana foto 1

Demolizione ex ristorante Fata Morgana foto 1

Reggio Calabria. L’Architetto Paesaggista Vincenzo D’Africa già Presidente del WWF della Provincia di Reggio Calabria esprime perplessità in merito al (presunto ndr) mancato smaltimento preventivo dell’amianto presente nell’edificio abusivo ed in demolizione, dell’ex ristorante “Fata Morgana” di Gallico Marina.
L’utilizzo di prodotti contenenti amianto è vietata dal 1994, in quanto il possibile rilascio di fibre di amianto nell’aria e nel suolo può essere dannoso per la salute. La presenza di manufatti in cemento-amianto sul territorio, soprattutto sotto forma di coperture di edifici e imprese (il cosiddetto “eternit”) ma anche di tubazioni, canne fumarie, serbatoi idrici, costituisce un’importante problematica ambientale.

«Pertanto – scrive d’Africa in una nota inviata agli organi di stampa – esprimo le mie perplessità in merito alle modalità di demolizione della struttura dell’ex ristorante “Fata Morgana”, edificio abusivo situato sul lungomare di Gallico, in quanto come si evince dal servizio trasmesso dal TGR Calabria del 12/12/2018 alle ore 19.30 che la stessa viene eseguita attraverso l’utilizzo di pala meccanica, al minuto 1.38 circa del Telegiornale si nota come durante i lavori di demolizione vengono irrimediabilmente danneggiate e rotte le lastre di cemento amianto facenti parte la copertura dell’immobile abusivo, con rischio per la salute pubblica in quanto si trova in prossimità di strada di passaggio e di attività commerciali. I rifiuti edili devono essere, per quanto possibile, completamente riciclati. Tuttavia, i materiali contenenti amianto non devono mai finire nel processo di riciclaggio. Ciò significa che, prima di iniziare un qualsiasi intervento di demolizione selettiva, occorre separare i materiali contenenti amianto dai rifiuti edili in questo modo si riduce l’esposizione complessiva all’amianto ed a non inquinare pesantemente l’ambiente. La responsabilità per la sicurezza sul lavoro compete principalmente al datore di lavoro. Spetta al datore di lavoro far accertare la presenza di materiali contenenti amianto in cantiere prima di iniziare i lavori di demolizione. Inoltre secondo la normativa i lavori di bonifica, la rimozione e lo smaltimento di tutti i materiali contenenti amianto (lastre in eternit, pavimentazioni, guarnizioni), devono essere una attività propedeutica alla demolizione.

Se gli accertamenti confermano la presenza di materiali contenenti amianto, questi devono essere rimossi in conformità alle disposizioni di legge vigenti è necessario quindi adottare tutte le misure tecniche necessarie per ridurre al minimo il rilascio di fibre di amianto.

In conclusione l’amministrazione comunale di Reggio Calabria dopo avere opportunamente legiferato, riguardo alla problematica dello smaltimento dell’amianto presente nelle abitazioni private e negli edifici pubblici, non si capisce, quindi, come abbia concesso un tale scempio in pieno centro abitato e a pochi passi dal mare».

 

Gentile architetto D’Africa, può sostenere con assoluta certezza che le lastre viste in tv fossero effettivamente di amianto? Un sopralluogo a Gallico Marina, dove ancora insistono le rovine del fabbricato, potrebbe fugare ogni dubbio circa la natura delle lastre che ha visto distruggere in televisione nel servizio del TG3.

Il direttore di Newz.it

Demolizione ex ristorante Fata Morgana foto 1
Exit mobile version