Presso la Biblioteca comunale di Reggio Calabria, si è svolta la conferenza sul tema Pietro Foti patriota e sindaco di Reggio (1828 – 1909), nel centenario della sua morte. La Conferenza è stata organizzata da Pasquale Nucara, presidente della Sezione reggina degli Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia (A.N.A.O. A.I.), con la collaborazione di Stefano Iorfida, presidente dell’ Associazione Culturale “Anassilaos” nell’ambito della rassegna “ottobre piovono libri”. La relazione di Nucara ha ripercorso le principali tappe della vita di Foti,a partire da quando, giovane intrepido studente reggino, egli prese parte ai moti del 1847 e 1848 e tanto gli costò una condanna a venticinque anni di carcere. Un profonda senso di avversione alla tirannide borbonica, lo spinse a rifugiarsi nell’esilio, a Costantinopoli, dove restò dieci anni, tra indescrivibili disagi, non conoscendo la lingua e non avendo un mestiere, soprattutto perché erano andate deluse le aspettative di un’ auspicata libertà e giustizia sociale. Tornato in patria alla fine del 1860, si mise a disposizione dei fratelli Agostino ed Antonino Plutino, fervidi patrioti, ma soprattutto delle classi diseredate della società reggina. Nel 1861 fondò la prima Società Artistica Operaia di Mutuo Soccorso, e l’anno dopo, su sollecitazione di Giuseppe Garibaldi, la Società di Tiro a Segno, ancor oggi attiva. Nello stesso 1862 fu eletto consigliere comunale, e così sarà, tranne che nel 1965, fino al 1989, (tre volte assessore), ma anche per molti anni consigliere provinciale. Nel 1889 fu eletto Sindaco. Resterà in carica fino al 1891, quando si dimise. Nella Massoneria dal 1963, raggiunse nel 1891 il grado di Venerabile. Insofferente della politica governativa “piemontese”, nel 1964 si allontanò da Reggio e partecipò alle lotte insurrezionali dell’agro romano. Tornerà due anni dopo in una Reggio dove i problemi erano tanti e gravi, anche per le crisi continue dell’Amministrazione civica, ed operò per la rinascita del popolo e per la legalità. Morì il 25 ottobre 1909, compianto dai più. Ha concluso il prof. Agazio Trombetta, storico e scrittore, auspicando la costituzione di un gruppo di studiosi che illustrino gli uomini illustri del nostro passato. Pietro Foti è ricordato nella denominazione del Palazzo storico dell’ Amministrazione Provinciale e da una via ad esso contigua. Di lui si conoscono due immagini: una foto, custodita nella sede della Sezione reggina del Tiro a Segno e un ritratto, nella Pinacoteca Civica di Reggio.
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