Polistena. Grazie alle indagini svolte dai militari della Compagnia di Taurianova e della Stazione di Polistena, agli ordini del capitano Raffaele Rivola e del maresciallo aiutante Leonardo Ribuffo, ha finalmente un’identità l’autore dell’incendio dell’Audi A6, dal valore di 30 mila euro circa, bruciata nel tardo pomeriggio del 17 novembre scorso. Si tratta del trentaquattrenne RIMOSSO PER OBLIO, polistenese con un ricco bagaglio di precedenti penali, alcuni anche molto gravi come un tentato omicidio ed una rapina commessa in modo temerario presso una banca di Polistena, a volto scoperto.
Tutto ha avuto inizio dal tempestivo intervento dei Militari della Stazione Carabinieri di Polistena che la sera dei fatti sono immediatamente accorsi sul luogo dell’incendio liberi dal servizio. L’autovettura Audi A6 era parcheggiata in via Esperia, un’importante arteria di traffico in pieno centro cittadino e si è presentata alla vista dei militari completamente avvolta da un violento rogo di fiamme, che hanno lambito pericolosamente la vicina scuola media Ierace e le altre vetture in transito.
Il contestuale intervento dei Vigili del Fuoco chiamati a tamponare l’incendio, ha impedito che lo stesso provocasse danni ben più gravi per la pubblica incolumità. Al termine del loro operato si è presentato uno scenario devastante: l’autovettura era ridotta ad un cumulo di lamiere contorte per il calore sprigionatosi ed il manto stradale era quasi del tutto liquefatto ma, fortunatamente, nessun cittadino aveva subito conseguenze per questo gesto insano.
L’attenzione rivolta alla pericolosità dell’evento, tuttavia, non ha impedito ai militari di notare la presenza di OMISSIS, notato abitualmente alla guida di quel mezzo che, nascosto tra la folla, dopo aver assistito brevemente alla scena si è dileguato improvvisamente dal posto. L’uomo è stato rintracciato soltanto dopo qualche ora ed interrogato presso gli Uffici della Stazione di Polistena dal mareciallo ordinario Mario Raia, che ha seguito personalmente tutto lo sviluppo delle indagini, negando ogni addebito e qualsiasi altra forma di coinvolgimento nell’incendio, costruendo delle accuse nei confronti di inesistenti persone.
Ciò non ha impedito ai Carabinieri di proseguire nelle indagini, perché conoscevano bene un fondamentale retroscena della vicenda: l’esistenza di un’annosa contesa tra OMISSIS e la sua ex fidanzata per il diritto di proprietà dell’autovettura ed il malessere più volte manifestato da questi di fronte all’inamovibile volontà di lei.
Con un’intensa e serrata attività di ricerca sono state reperite delle immagini che inchiodavano OMISSIS mentre riempiva una tanica da 20 litri di liquido infiammabile appena pochi minuti prima dell’incendio. La perfetta ricostruzione dei suoi movimenti e la loro concordante sequenza temporale, ha consentito al maresciallo Raia di rassegnare alla Procura della Repubblica di Palmi, un’informativa contenente sostanziose accuse nei confronti del OMISSIS, nella quale sono stati compendiati i risultati della brillante attività investigativa ed il complesso delle prove acquisite a suo carico.
La completa valutazione dei fatti ha indotto il pubblico ministero Marielda Montefusco e Andrea Papalia, titolari delle indagini, ad inoltrare una richiesta di misura cautelare al gip Daniela Tortorella che, di fronte alla gravità del fatto, della concreta esistenza di prove pressoché schiaccianti e della pericolosità sociale di OMISSIS, ha emesso, nei suoi confronti, un’ordinanza di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari ritenendo valida la sussistenza di esigenze cautelari in ordine alle gravi violazioni penali da lui commesse.
OMISSIS, al termine delle formalità di rito è stato condotto presso la sua abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Palmi, alla quale dovrà rispondere dell’incendio dell’autovettura e dei gravi danni provocati alla Pubblica Amministrazione.