Reggina sempre più in basso: sconfitta 2-0 a Torino

novellino

Sconfitta, è questo il nome della compagna di viaggio della Reggina in questo campionato trasformatosi in un incubo da cui sembra sempre più improbabile svegliarsi. Stasera l’amica di cui tanto si sarebbe fatto a meno si è palesata allo stadio Olimpico di Torino dove gli uomini di Novellino hanno dovuto soccombere di fronte alla squadra granata.  Un gol alla fine del primo tempo realizzato da Belinghieri, che poco oltre il limite dell’area ha colpito un pallone malamente riviato da Santos, ha spezzato l’equilibrio che aveva regnato fino ad allora. Già al primo minuto della gara, la squadra amaranto aveva, però, giocato il bonus dell’occasione più ghiotta dell’incontro con Brienza, migliore in campo fra i reggini, che da posizione defilata ha impegnato Sereni. Poi, in fase offensiva, più nulla o quasi. La giusta decisione di far accomodare Bonazzoli in panchina, per far posto a Brienza, affiancato da Cacia, si è rivelata improduttiva alla luce della sterilità di quest’ultimo, mai entrato in partita. La splendida sforbiciata di Rolando Bianchi, rimpianto ex, a metà della seconda frazione ha, poi, chiuso definitivamente i giochi. Un risultato rotondo che incupisce ulteriormente il presente e il futuro di una squadra che, impantanatasi nella palude della paura, non riesce a trovare un barlume di personalità collettiva utile a fornire un’identità mai pervenuta. Del resto, si fa fatica a comprendere come questo obiettivo possa essere conseguito se i giocatori che avrebbero dovuto rappresentare il valore aggiunto, sia a livello tecnico che caratteriale, appaiono fantasmi incapaci di incidere sulle sorti di questa squadra. Una considerazione che fa riferimento in modo chiaro a Buscè, mal impiegato da Novellino ed infruttuoso nell’espressione della sua caratteristica principale che è sempre stata quella di imperversare sulla fascia, a Volpi che nel primo tempo sembrava finalmente entrato nel vivo della manovra, come un regista degno di tal nome dovrebbe fare e che, invece nei secondi 45 minuti di gioco è stato vinto dall’abulia e dalla stanchezza. Le sostituzioni effettuate dal mister amaranto sono state, una volta di più, infruttuose, sebbene la prima sia stata obbligata per l’infortunio patito da Costa che proprio oggi rientrava dal primo minuto, e che ha dovito lasciare il posto a Rizzato. Gli ingressi di Bonazzoli e Pagano in luogo di Barillà e Santos nulla hanno inciso sulla parte finale del match. Con la zavorra di 9 punti in 11 partite che lascia presagire un prosieguo di torneo assai mortificante per le speranze coltivate in estate, la Reggina si dirigerà ora verso lo stadio “Via del Mare” di Lecce, dove martedì scenderà in campo con l’auspicio che, finalmente,  ci si possa scrollare di dosso quella fastidiosa compagna di viaggio chiamata sconfitta. Del resto, è proprio lì che si gioca il futuro prossimo di questa squadra, è lì che si gioca il futuro prossimo di Novellino sulla panchina reggina.

Nicola Martino

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