Taurianova. I killer, almeno due persone secondo gli investigatori, hanno scaricato 10 colpi di pistola calibro 9 sul corpo di Francesco Maria Inzitari, 18enne figlio dell’ex esponente Udc, il 49enne Pasquale Inzitari, arrestato e condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Una ritorsione in pieno linguaggio di ‘ndrangheta, resta questa la pista più accreditata dai carabinieri che conducono le indagini con il coordinamento della Procura di Palmi, per il padre, l’ex “potente” esponente politico poi espulso dal partito in seguito al suo arresto. L’agguato è scattato a Taurianova intorno alle ore 22, in via Giovanni De Rossi I Traversa, nel piazzale antistante l’ingresso della pizzeria “El Peyote”, dove il ragazzo si stava recando per partecipare a una festa di compleanno. Francesco Maria, che aveva compiuto 18 anni solo il 13 ottobre scorso, appena posteggiata la sua autovettura, una Toyota Aygo, è stato raggiunto da 10 proiettili calibro 9×21, che lo hanno ucciso sul colpo. Il padre ha appreso della tragica morte del figlio nella sua casa di Rizziconi, dove si trova ristretto in regime di arresti domiciliari. Proseguono serrate intanto le indagini dei carabinieri, che nella notte hanno sentito i familiari della vittima e hanno sottoposto a controlli i noti pregiudicati della zona. Le indagini spaziano a 360°, e stanno ricostruendo le ultime ore di vita della giovane vittima, ma al momento la pista più accreditata resta quella della vendetta trasversale nei confronti del padre.
Già quando era minorenne, Francesco Maria Inzitari fu vittima di una ritorsione trasversale. Il giovane venne ferito da un fendente per mano di un ragazzino appartenente alla famiglia Crea. Suo padre, insieme al cognato Nino Princi, l’imprenditore vicino alla cosca Rugolo fatto saltare in aria con una bomba piazzata sotto la sua automobile a Gioia Tauro, aveva fatto arrestare il presunto boss Teodoro Crea. Secondo l’accusa Pasquale Inzitari si era rivolto al cognato, stanco di subire le continue richieste di denaro della cosca Crea. Da amministratore comunale, vice sindaco e assessore del Comune di Rizziconi, sarebbe riuscito a far deliberare al Consiglio comunale il cambio di destinazione d’uso dei terreni su cui sarebbe poi sorto il centro commerciale “Parco degli ulivi”. Terreni acquistati a prezzi stracciati da prestanome dei Crea, rivalutati con la nascita del centro commerciale, di proprietà della società Devin (poi venduta alla Credit Suisse, estranea alle indagini, per oltre 11 milioni di euro), di cui era socio lo stesso Inzitari, al quale qualche mese fa la Dia di Reggio Calabria sequestrò beni per circa 55 milioni di euro. Un groviglio di interessi economici e malavitosi che, alla luce della pista battuta per l’omicidio del giovane Francesco Maria, passa nuovamente sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori.
Fabio Papalia