Lettera aperta degli stagisti a Scopelliti e Talarico

Lettera aperta degli stagisti del Programma Stages 2008 al Governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, e al Presidente del Consiglio Regionale Calabria Francesco Talarico. Di seguito il testo integrale:

Cari Presidenti,
gli stagisti del Programma Stages 2008 Vi chiedono delle risposte.
La Vostra elezione ha dimostrato come i tempi siano maturi anche in Calabria per un cambiamento. Abbiamo finalmente due presidenti sinergici, cooperativi e coetanei che in più occasioni si sono espressi a favore della meritocrazia, già, quella meritocrazia che non è una sterile disquisizione lessicale, ma una parola, densa di implicazioni sociali, che traccia un discrimine e impone di scegliere da che parte stare, senza giocare sulle ambiguità, senza camminare sul filo dei mille significati possibili laddove ce ne sono in realtà ben pochi, chiari e coerenti.
Noi tutti ci chiediamo: in una società come quella del Mezzogiorno, dove l’assenza di “merito” incancrenisce ogni articolazione della vita sociale e svilisce aspirazioni, competenze, passioni e idee, quale politico, indipendentemente dalle ideologie professate, potrebbe essere pregiudizialmente ostile verso questo termine?
Lo Stato e le Regioni hanno, dunque, il dovere di trovare e creare le risorse per sostenere e tutelare l’attività dei giovani che ha formato, spesso in modo eccezionale (come nel nostro caso), perché se si vuole pensare realmente ad uno sviluppo della nostra terra, non bisogna commettere nuovamente l’errore di pensare che lo sviluppo dipenda solamente dall’ammontare di soldi pubblici presenti nel bilancio regionale. Le teorie dell’economia politica, infatti, dimostrano chiaramente che lo sviluppo economico dipende dalla qualità del capitale umano e non tanto dall’ammontare di capitale fisico. E la maggior parte del lavoro creativo avviene tra i venti e i quarant’anni, per cui è su questa fascia di professionisti e di sperimentatori che bisogna indirizzare le risorse finanziarie seguendo criteri esclusivamente meritocratici e sulla base di progetti con le caratteristiche dell’originalità della qualità e della potenzialità di sviluppo. Vigilando affinché la scelta di coloro che devono essere chiamati a giudicare non sia influenzata da correnti politiche e/o consorterie lobbiche dominanti. Perché lasciare che siano gli Enti Locali ospitanti a decidere le nostre sorti, senza una forma di controllo regionale che garantisca una parità di trattamento e di opportunità per tutti, significa chiaramente la vittoria di soli pochi e la sconfitta della Calabria intera.
Noi vincitori del Programma Stages vorremmo, semplicemente, svegliarci domattina e scoprirci figli di una Regione che ha ancora voglia di affidarsi ai suoi migliori talenti per rialzare la testa, scrollarsi di dosso le rovinose brutture dell’indifferenza e le cancrenanti conseguenze di una politica che, troppo spesso, ha fatto della pratica clientelare il proprio modus operandi, per diventare scenario privilegiato di una storia scritta dal progresso e dallo sviluppo socio-economico e culturale. Anche noi, insieme a Voi, vogliamo prendere parte ad una siffatta presa di coscienza in qualità di attori capaci di apportare un contributo fattivo, attivo e positivo a quello che andrebbe così delineandosi come un vero processo virtuoso: non precludeteci la possibilità e l’opportunità di esserlo e di esserci.
La Calabria non può più consentire che si disperdano le sue energie migliori. Ogni giorno ci chiediamo quando (e se!) arriverà il momento di guardare in faccia i nostri genitori per dir loro che tutti i sacrifici fatti per farci conseguire lauree e specializzazioni varie non sono stati vani. Perché noi apparteniamo a quella cerchia di persone che hanno vissuto l’università ed il lavoro non come optional o diversivo, ma con rigore ed impegno, nella speranza di diventare “da grandi” i professionisti che avrebbero ripulito l’immagine devastata della loro amata terra. Una terra dove la corruzione paga, lo studio no.
E infatti a tutt’oggi finiamo per essere scavalcati quasi sempre dai raccomandati di turno, coloro che vivono protetti e beati in ogni settore della vita pubblica e privata e godono di un lasciapassare che li autorizza all’ozio ed alla scarsa produttività. Se si moltiplicano per ogni ente o ufficio i numeri di questi protetti incapaci, avremo la mappa dell’inefficienza e del familismo che affligge un Sud Italia che cade a pezzi.
Mentre l’altra faccia della medaglia qual è? Migliaia di giovani che se ne vanno. Tra cui molto presto, se Voi politici non intervenite concretamente, ci saremo anche noi. E questa sarebbe l’ennesima fuga che creerebbe un danno enorme alla nostra Regione: perché su noi giovani del Programma Stages si è investito in termini economici notevoli, e, costringendo anche noi ad emigrare, la Calabria esporterebbe capitali economici ed intellettuali senza averne alcun ritorno utile, a tutto vantaggio dei territori che godrebbero dei benefici del nostro sapere e talento.

Cari Presidenti Scopelliti e Talarico,
diciamo insieme basta all’emigrazione intellettuale. Noi siamo pronti a restare nella nostra terra e ad aderire a quel progetto di cambiamento, che entrambi avete divulgato, ma dateci l’occasione di lottare al vostro fianco. Questa è una battaglia che va fatta, se vogliamo avere la speranza di vivere in una Regione che goda della fiducia dei suoi cittadini, che sappia affrontare le sfide del futuro e che sia essa stessa un simbolo di merito.

Con affetto e stima,

Una rappresentanza di stagisti del Programma Stages 2008.

Exit mobile version