Gli stagisti del Programma Stages: “Alle aperture la Regione faccia seguire i fatti”

Giorno 29 ottobre, a Palazzo Alemanni, a Catanzaro, si è tenuto l’ennesimo tavolo tecnico relativo alla questione Programma Stages, al quale hanno preso parte rappresentanti della Giunta e del Consiglio Regionale della Calabria, nonché di ANCI, UPI e degli stagisti. L’obiettivo era sempre quello di definire un percorso utile a garantire il proseguimento delle attività degli ex stagisti, terminate il 20 ottobre. Durante la seduta sono state esaminate varie ipotesi, ma alla fine è emersa la difficoltà di applicazione del protocollo proposto dallo stesso Consiglio Regionale, in base al quale, erano stati predisposti dei fondi da destinare agli Enti che si fossero impegnati a stipulare con gli stagisti contratti di lavoro per un periodo della durata di 12 mesi. Fin dalla prima di queste riunioni, infatti, la gran parte degli Enti e delle Istituzioni coinvolte – pari a circa il 80% del totale – ha dichiarato la difficoltà ad utilizzare lo strumento tecnico predisposto dal Consiglio, in quanto non compatibile con la maggior parte delle leggi nazionali e dei regolamenti attivi allo stato per la P.A. Sulla stessa lunghezza d’onda i rappresentanti della Giunta Regionale, i quali, hanno esplicitamente dichiarato che la legge regionale emanata in agosto, così come la convenzione preparata, non poteva assolutamente applicarsi agli enti emanazione di ministeri (università) né alle strutture sub-regionali (Asp e Arpacal, Aterp, etc.) in quanto in aperto contrasto con la normativa di riferimento. Le uniche Amministrazioni destinatarie del provvedimento regionale risultavano essere, quindi, solo i piccoli Comuni (sotto i 5000 e 15000 abitanti). La domanda a questo punto nasce spontanea: se viene pubblicata una legge, ma la stessa non può essere adita, a cosa serve? Svilisce solo l’iniziale tensione e mortifica gli sforzi fino a questo momento compiuti. Nonostante la verificata inattuabilità di tale proposta, il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, sempre ieri, pressato dal sit in che nel frattempo noi stagisti abbiamo improvvisato fuori da Palazzo Alemanni, in sede di conferenza stampa ha dichiarato: “Visto che i Sindaci dove hanno operato questi professionisti hanno scritto dicendo che si tratta di giovani bravissimi, abbiamo fornito loro un ventaglio di ipotesi, perché 350 ragazzi laureati con 110 e lode non possono diventare un ulteriore esercito di precari”. Sempre Scopelliti: “dalla Regione è stata ufficializzata la disponibilità finanziaria ad assegnare agli Enti le somme necessarie per continuare l’esperienza per un altro anno, avviando una nuova procedura perché c’è la possibilità da parte dei Comuni, per le categorie D, di assumere direttamente, sino al termine della legislatura, le professionalità formate”. Dimentichiamo però che non sono stati solo i Comuni gli Enti ad essere coinvolti in questa esperienza, ma anche le Province, gli Enti sub regionali e le Università. Inoltre la maggior parte di noi stagisti ha prestato servizio presso Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti . Chiaramente noi stagisti siamo confusi, sviliti e sfiduciati. E’ da un mese che facciamo la spola tra Reggio Calabria e Catanzaro, per seguire gli esiti di questi tavoli tecnici che puntualmente finiscono per smentire tutto e il contrario di tutto. Che la conclusione dell’esperienza del Programma Stages fosse prevista per il 20 ottobre 2010 era chiaro fin dall’inizio, ma le finalità del bando erano quelle di “incentivare la residenzialità dei migliori giovani laureati calabresi”,e dunque legittime sono le nostre speranze nelle promesse della politica; avvalorate dall’approvazione del suddetto articolo 10 che stanzia appositi fondi per la prosecuzione dell’esperienza che si dovrebbe trasformare in un vero contratto di lavoro. In sede di tavolo tecnico la mattina del 29/10/2010 questa possibilità non sembrava percorribile, e solo qualche ora dopo, in conferenza stampa, il Presidente della Regione, annuncia pubblicamente di aver fornito un ventaglio di soluzioni e che le somme stanziate sarebbero disponibili per gli Enti per un prosieguo dell’esperienza nelle Amministrazioni. A questo punto vogliamo credere che sia giunto il momento di uscire dall’impasse e dalle incertezze. E’ tempo che alle aperture proclamate seguano fatti. Ora ci aspettiamo che Governatore e il Presidente del Consiglio compiano un decisivo sforzo per individuare finalmente uno strumento giuridico serio che ci consenta di sfruttare una legge regionale già esistente.

Gli stagisti del programma Stage 2008/2010

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