F1. Prove libere GP Abu Dhabi, al venerdì guida Hamilton

Abu Dhabi. Non smette di riservare sorprese il Mondiale che si avvia al termine questo week end. Nel secondo turno di prove libere, infatti, a staccare il miglior tempo è stato Lewis Hamilton (McLaren) unico a scendere sotto il muro del 1’41”. Quando un pò tutti si attendevano un dominio incontrastato per le RedBull, il quadro che viene fuori dal primo giorno di prove descrive un equilibrio al vertice che vede racchiusi in pochi decimi ben quattro piloti. Dietro Hamilton, seguono Vettel (+0”.2),  Alonso (+0”.4) – a lungo in testa nel corso della seconda sesione, con i tempi realizzati su gomme dure – Webber. Si inserisce, quindi, anche la McLaren con Hamilton nella lotta al vertice, in grado di scompaginare i piani quantomeno per la pole position. Se al mattino le due RedBull avevano dimostrato di essere molto più equilibrate e a punto con l’assetto, al pomeriggio il divario si è annullato, con i progressi della Ferrari con Alonso e della McLaren con Hamilton. Nota dolente per il Cavallino, il problema che ha penalizzato Felipe Massa, per il secondo week end consecutivo ha dovuto parcheggiare a bordo pista e perdere gli ultimi 20 minuti della sessione. Per il brasiliano, un inconveniente legato all’alimentazione del V8 Ferrari. Tecnicamente, in Ferrari si è recuperato il gap di velocità massima presente al mattino, sia Alonso che Massa hanno adottato una configurazione aerodinamica più scarica che ha fatto segnare una velocità prossima a quella delle McLaren, attestandosi sui 315 Km/h. La classifica dei tempi, prima del run con serbatoio pieno e gomme morbide, ha visto: 1. Hamilton 1’40”888; 2. Vettel; 3. Alonso; 4. Webber; 5. Kubica; 6. Massa; 7. Petrov; 8. Button; 9. Liuzzi; 10. Rosberg. Gli ultimi minuti, utili a verificare il passo gara, hanno invece tracciato un quadro più difficile da leggere. Bene Alonso nel primo giro, salvo poi peggiorare e alzare di molto i tempi in assetto da gara, ci sarà da lavorare per stabilizzare i tempi su un passo più omogeneo. Tranquillo Stefano Domenicali, “studieremo i dati, per scegliere la configurazione migliore. L’altalenanza dei tempi non esiste, piuttosto, abbiamo visto un degrado delle gomme elevato rispetto ad altri circuiti”. Più costante invece la RedBull, sul piede del 1’47”. Bene Hamilton, sul piede del 1’48” dopo molti giri. L’inglese potrebbe essere l’arbitro di questo Mondiale, in grado di dire la propria in qualifica e in gara, capovolgendo ogni tattica fino a oggi studiata.

FP1

La prima sessione di libere era andata in archivio con il miglior tempo per Sebastian Vettel, che abbassava di oltre un secondo il tempo di riferimento dello scorso anno. Nei novanta minuti di prove, buona parte hanno visto i piloti fermi ai box, a causa della pista umida che si andava progressivamente asciugando. Così, pochi installation lap nei quarantacinque minuti iniziali, con il primo tempo cronometrato segnato da Petrov (1’51”465) a pista sporca. Condizioni dell’asfalto che miglioravano e davano un finale di sessione con tutti i protagonisti in pista, con la RedBull che mostrava da subito un bilanciamento perfetto e con una velocità di punta pari a quella della McLaren, 312 Km/h. Come a voler dire, l’unico punto interrogativo è stato spazzato via: l’F-Duct funziona e gli austriaci non hanno da temere nemmeno il dettaglio della velocità massima. Dietro Vettel (1’42”760), unico a scendere sotto il muro del 1’43”, le due McLaren di Hamilton (+0”.6) e Button (+1”.0), con Webber quarto a un secondo di ritardo. Quinto Kubica, con il medesimo distacco di Alonso, sesto (+1”.3) Michael Schumacher settimo, davanti a Kobayashi, Rosberg e Heidfeld. Indietro, Felipe Massa che ha condotto una sessione indirizzata a capire il circuito di Yas Marina, visto che nel 2009 non ha corso per i postumi dell’incidente in Ungheria. Sul piano tecnico, Alonso ha utilizzato un motore a fine vita, con le qualifiche e la gara che verranno, invece, disputate con il propulsore usato in Brasile e a Monza. Il distacco accusato dal vertice non preoccupa, in considerazione del lavoro svolto nella sessione mattutina. Quanto alla temperatura,  l’asfalto a fine sessione segnava 41° C, con la sessione pomeridiana che presumibilmente sarà su temperature più basse.

Fabiano Polimeni

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