Catania. Nella serata di ieri, personale della Squadra Mobile ha arrestato D.S. di 63 anni per fabbricazione, detenzione e porto illegale di armi da fuoco. Agenti dell’Antidroga avevano appreso che D.S., già noto per reati analoghi a quelli sopra descritti, aveva ripreso tale attività. Sotto direttive della Direzione Distrettuale Antimafia (Sostituto Procuratore della Repubblica Pasquale Pacifico) è stata così avviata nei suoi confronti un’attività tecnico-investigativa consistente in intercettazioni telefoniche, ambientali e di video sorveglianza davanti la di lui abitazione al fine di monitorarne i movimenti. Grazie a tale attività, da qualche giorno D.S. veniva notato mentre permaneva per diverse ore nel proprio garage: si riteneva ragionevolmente, pertanto, che stesse assemblando armi. Intorno alle ore 17:00 di ieri, l’uomo è stato visto uscire dal garage con una busta in mano che ha poi collocato sotto il sedile dell’auto, prima di mettersi in movimento. In quel preciso istante, il personale dell’Antidroga che stava appostato a breve distanza è intervenuto per bloccarlo. Inaspettatamente, però, D.S. ha dato gas alla macchina per fuggire, ma l’intervento degli agenti è stato immediato, tanto che in pochi secondi altro personale appostato l’ha circondato con auto-civetta, sbarrandogli la strada e precludendogli ogni possibilità di fuga. E’ stata quindi effettuata la perquisizione della sua autovettura che ha sortito il rinvenimento, proprio sotto il sedile, della busta di plastica contenente.3 pistole semiautomatiche calibro 7.65 (complete di caricatori e rifornite del relativo munizionamento) prodotte previa modifica di pistole “a salve”. La perquisizione è stata poi estesa al garage di D.S., dove gli agenti hanno rinvenuto numerosissimi bossoli, proiettili e polvere da sparo per l’assemblaggio del munizionamento calibro 9 e 7.65; sono state anche trovate 3 canne per pistola del calibro 7.65 pronte per essere sostituite a quelle delle pistole “a salve”. Si è quindi avuto la contezza che D.S. si faceva preparare le canne da qualche torniere di sua fiducia, per poi procedere alla modifica di pistole a salve. Da successivi riscontri è emerso che D.S. ricavava per ogni arma un utile netto di 570 euro posto che il prezzo di un’arma a salve si aggira intorno ai 30 euro.
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