Calcio. L’Hinterreggio non sa più vincere. L’Acireale pareggia al 95′

Reggio Calabria. Un finale da psico-dramma pareggia il conto di una partita giocata per lunghi tratti sul filo invisibile della noia. L’Hinterreggio, impegnata due giorni fa, pareggia ma, per i più, è un punto di guadagnato solo per gli ospiti, che dopo aver visto sfumare lo zero a zero grazie a un tocco sotto del solito Picci, hanno rimesso la partita sul binario della parità grazie a un calcio di rigore molto discutibile, concesso per un fallo di mano di Bilotta. La partita è scialba, per non dire noiosa, per tutti i novanta minuti: da segnalare solo i tiri di Crucitti e il gol annullato a Picci, per un netto fuorigioco.
A poco sono valse le scelte tecniche di mister Raffaele Nucera, che inverte Crucitti e Picci per ottenere più dinamismo e vivacità di gioco: manca il tapin vincente, e allora via il valzer delle sostituzioni: fuori Crucitti e Cammarere, dentro Quintieri e Trentinella, alias terzo e quarto attaccante. I biancazzurri sono molto lunghi, con quattro difensori e solo due centrocampisti, ma l’Acireale non ne approfitta, anzi: minuto 46′ di una ripresa già incanalata sul binario dello zero a zero, Lavrendi si inventa un pallone coi fiocchi che Picci deve solo trasformare in rete. 1 a 0. E quando il pubblico pensa: “Tiè, è finita pure stavolta!”, ci pensa l’arbitro a cambiare le carte in tavola. Lancio dalla propria trequarti, Bilotta colpisce con un braccio. Il momento è labile, i respiri si fanno più pesanti, cala il silenzio e il cuore pompa sangue come una locomotiva: l’arbitro fischia! Il suono è straziante. Lavrendi non ci vede più, forse non ci crede: si incattivisce, per l’arbitro è rosso. Sotto la doccia. Sul dischetto si presenta un terzino, Montella, che non sbaglia. Gli ultimi attimi da film dell’orrore regalano un altro rosso per proteste, e stavolta è Picci a perdere il senno.
Domenica c’è il Modica, e senza l’attaccante principe e il centrocampista più roccioso sarà difficile portare a casa i tre punti.
I due allenatori, intanto, se ne vanno a casa con in mano uno psico-dramma: manco fossero Hichcock e Kubrick!

Francesco Mansueto

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