Qualcuno c’ha preso la scossa. Renault denuncia spionaggio industriale sull’auto elettrica

Parigi (Francia). Si fa presto a dire “elettrica”. La mole di ricerca tecnologica e brevetti che stanno dietro a un progetto di auto elettrica è immane, anni e anni di ricerca che rischiano di essere messi a rischio. Come? Attraverso l’intelligence. Non pensate a CIA e altre agenzie, piuttosto, spionaggio industriale. La notizia non è recentissima, quel che invece è fresca di giornata è l’azione legale che la Renault intenterà contro ignoti. L’antefatto riguarda un caso di spionaggio industriale interno alla Nissan, casa che fa parte del gruppo Renault e, in quanto tale, ha un diretto travaso tecnologico per lo sviluppo di nuove vetture. Il costruttore transalpino, inutile a dirlo, è tra i marchi più attivi sul settore dell’auto elettrica, con numerose novità in predicato di esser lanciate sul mercato. Inoltre, centinaia sono i brevetti depositati per soluzioni di uso esclusivo. L’azione legale è stata registrata a Parigi e alcuni dei reati denunciati sono  furto, corruzione, spionaggio industriale, violazione di segreto. In un comunicato stampa diramato nel pomeriggio, Renault dichiara che non prenderà parte in alcun modo nella controversia e metterà a disposizione il materiale raccolto esclusivamente per i responsabili del procedimento intentato.

Fabiano Polimeni

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