Savona. Arriva un comunicato ufficiale della Lotus Renault, a chiarire la situazione clinica di Robert Kubica, vittima stamane di un brutto incidente durante il Rally di Andora. Il polacco è stato portato all’Ospedale di Santa Corona a Pietra Ligure e, intorno alle 13:00, è stato sottoposto a intervento chirurgico. Dopo le prime cure portate a Kubica, sono state diagnosticate fratture multiple al braccio destro, alla gamba e alla mano. Sembrerebbero escluse, al momento, conseguenze più gravi, in particolare per l’arto infortunato. Quel che appare quasi certo, a un mese di distanza dall’inizio del Mondiale di F1, è il forfait di Kubica per la prima parte della stagione. Già nel 2003, quando militava in Formula 3, fu protagonista di un incidente con fratture al braccio, poi, nel 2007 – allora pilota della BMW – fu la volta del bruttissimo incidente di Montreal, quando uscì di pista sul filo dei 300 orari e si schianto dritto contro il muro, rimbalzando in pista: miracolosamente uscì illeso da quell’incidente, all’apparenza così spettacolare e grave. Si ripropone un tema, quello della sicurezza, che in Formula 1 è stato affrontato e sul quale molti passi avanti sono stati fatti, adeguando sia le vetture che i circuiti. In campo rallystico, evidentemente è praticamente impossibile intervenire sui percorsi, come anche ristretti sono gli interventi che si possono attuare sulle auto. L’incidente di Kubica, arriva a quasi un anno esatto di distanza da quello che costò la vita al CT della nazionale di ciclismo, Franco Ballerini, anch’egli vittima di un incidente mentre era alla guida della sua auto da rally. In entrambi i casi, navigatori che sono usciti illesi. Per quel che riguarda i prossimi test in programma dal 10 febbraio a Jerez, è stato convocato Bruno Senna, con un’evidente impatto mediatico-sentimentale, visto che lo zio Ayrton vinse la sua prima gara nel lontano 1985, proprio con la vettura nero-dorata, in Portogallo.
Fabiano Polimeni