Reggio Calabria. “Non sappiamo chi ha sparato e chi ha armato la mano di chi ha sparato. Siamo convinti, però, che all’alba del 9 febbraio 2011, nelle campagne di Reggio Calabria, hanno tentato di ammazzare Tiberio Bentivoglio per uccidere l’uomo e, con l’uomo, il percorso di liberazione dal ricatto delle cosche che stiamo indicando da oltre un anno”. È tanta la rabbia dei membri del coordinamento provinciale di Reggio-Libera-Reggio, l’associazione di nomi e numeri contro le mafie presieduta da Don Luigi Ciotti, che questa mattina presso la sede del coordinamento hanno incontrato i giornalisti e gli altri stessi membri dell’associazione non solo per condannare fermamente l’attentato perpetrato ai danni dell’amico Tiberio, ma anche per illustrare una serie di iniziative di sostegno agli imprenditori che hanno il coraggio di denunciare i propri estorsori.
«Quello che è accaduto a Tiberio ha colpito tutti noi – ha affermato Mimmo Nasone, coordinatore provinciale dell’associazione – tutti i membri di Libera, tutti abbiamo subito un attacco frontale perché noi siamo un unicum con un solo volto, quello della legalità, ma non siamo sfiduciati anzi, siamo sempre più convinti di quale sia la strada giusta da percorrere. O si sta da una parte o si sta dall’altra. Che questo orribile episodio di violenza possa servire almeno a risvegliare le coscienze dei reggini, che questo vile attentato posso far capire ai commercianti sotto pressione dal pizzo che non possono stare a guardare. Tentando di uccidere il nostro amico Tiberio, un uomo onesto che ha solo voglia di lavorare nel massimo rispetto della libera concorrenza e della legalità, hanno tentato di porre fine ad una vita e, nel contempo, ad un’esperienza che evidentemente sta cogliendo nel segno; a Reggio Calabria sono quasi trenta i commercianti e gli imprenditori che hanno già deciso di metterci la faccia, esponendo il logo della campagna antiracket “ReggioliberaReggio” alla vetrina dei propri negozi per ratificare simbolicamente il proprio “no” al pizzo. Un faticoso e silenzioso cammino di riscatto che ha visto Tiberio, ma non solo Tiberio, impegnato in prima linea. Avevamo chiaramente messo in conto di poter suscitare fastidi e reazioni. Il messaggio, consegnato a colpi di pistola il 9 febbraio 2011, conferma le nostre previsioni, è inequivocabile e lo consideriamo rivolto a ciascuno di noi e a tutti i reggini onesti e responsabili che in queste ore si sono stretti attorno alla famiglia di Tiberio. A quel messaggio di violenza rispondiamo oggi nell’unico modo che conosciamo: rilanciando il nostro impegno sul territorio, nella convinzione che la strada è quella giusta e che non si deve avere paura, ma anche pretendendo una corale ed immediata assunzione di responsabilità da parte della politica, delle istituzioni, del mondo imprenditoriale e della società civile, delle comunità ecclesiali, mai come in questo momento chiamate a supportare con i fatti questo percorso di liberazione. A Tiberio, alle altre vittime reggine del racket e ai tanti commercianti reggini che hanno deciso di compiere una scelta di libertà e dignità va infatti garantita ogni forma di sostegno e tutela. Devono sentire di non essere soli. Devono sapere di avere al proprio fianco un’intera comunità, perché non vogliamo eroi, perché gli eroi non servono».
Lunedì prossimo infatti, una delegazione “di Reggio-Libera-Reggio” incontrerà il Prefetto reggino Luigi Varratta. Al centro dell’incontro: l’analisi relativa alla situazione delle vittime del racket che hanno denunciato i propri estorsori, valutando caso per caso l’attivazione o il potenziamento delle forme di tutela già attivate e poi l’attivazione di alcuni tavoli mensili in Prefettura per accogliere e rispondere tempestivamente alle esigenze degli imprenditori e dei commercianti che hanno aderito alla campagna antiracket “ReggioliberaReggio”. Al Sindaco reggino inoltre, i membri di Libera chiedono in particolare che, sul modello delle delibere già approvate dai Comuni di Lamezia Terme, Crotone e Motta San Giovanni, preveda specifiche agevolazioni fiscali in favore delle vittime del racket, con l’esenzione totale dalle imposte comunali per 5 anni e che , in tema di beni confiscati, si proceda all’approvazione del regolamento per l’assegnazione degli stessi, istituisca l’albo delle associazioni e cooperative, preveda la verifica annuale degli assegnatari e pubblichi periodicamente l’elenco aggiornato dei beni disponibili”.
Nel frattempo il coordinamento provinciale di Libera ha deciso di attivare una campagna di consumo critico denominata “Io ho scelto”: una settimana, dal 14 al 21 febbraio, di acquisti ‘ndrangheta-free da effettuare presso la Sanitaria Sant’Elia, l’esercizio commerciale di Bentivoglio. Gli acquisti di possono effettuare anche via web, sul sito www.sanitariasantelia.eu. La campagna prevede inoltre la possibilità di inviare un messaggio di solidarietà a Tiberio Bentivoglio attraverso l’invio di una cartolina che si può scaricare dal sito www.reggioliberareggio.org.
Angela Panzera