Motori. Catona ricorda il grande Enzo Praticò, il lungomare intitolato al pilota reggino

Reggio Calabria. Via Enzo Laganà è il lungomare di Catona. Il Comune di Reggio Calabria lo ha dedicato a un grande sportivo, un pilota, un professionista delle quattro ruote, un maestro, un amico, come hanno testimoniato le tante persone che hanno assistito alla cerimonia d’intitolazione. Sei volte campione italiano, Laganà iniziò la sua esperienza di pilota nel 1963, con una Fiat 850 Abarth, arrivando a vincere oltre 150 gare su circuiti come Monza, Vallelunga e il Mugello. L’avvocato (così veniva chiamato per il suo percorso di studi mai completato a causa della sua passione per le corse) è detentore del record per la classe 700 cc alla Santo Stefano – Gambarie e, alla guida di una Fiat 500, riuscì a vincere contro avversari dotati di autovetture sei volte più potenti. Scomparso nel 1987, a soli 43 anni, ha lasciato un grande ricordo di sé come uomo e come sportivo, tant’è che oggi è ancora un punto di riferimento e un metro di paragone per tante giovani promesse del volante. Alla cerimonia d’intitolazione erano presenti il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, la moglie di Enzo, Maddalena Borea, e i figli Patrizia e Fabio, il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, il presidente dell’Associazione reggina mezzi storici (Aremes), Lillo Cavallo, il presidente dell’Aci reggina, Santo Martorano, il consigliere della VIII Circoscrizione, Michele Marcianò, il meccanico di Laganà, Rocco Morabito e il carrozziere Valdino Malaspina. “Con immensa gioia – ha dichiarato il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò – sono venuto ad onorare un grande uomo di sport, che ho avuto la fortuna di conoscere di persona. Ricordo con emozione le gesta e le chiacchierate fatte con lui, nella sua officina. L’avvocato, come lo chiamavano, era tenuto in considerazione dal grande circuito nazionale delle quattro ruote, dai piloti ai meccanici. Ringrazio – ha continuato Praticò – e mi complimento, ancora una volta, con il sindaco e l’amministrazione comunale per la grande attenzione e la sensibilità dimostrate nei confronti dello sport e degli sportivi calabresi che hanno portato lustro alla nostra terra. Ce ne sono tanti e mi auguro che venga riconosciuto il loro merito e che siano da esempio alle nuove generazioni. La presenza, oggi, di tanta gente e le parole spese da amici e colleghi, testimoniano la grande personalità di uomo di nobili virtù e di grande professionista”. Al termine della cerimonia, i presenti si sono spostati al Regent Hotel, adiacente alla via Enzo Laganà, per dare vita al dibattito dal titolo “Lo sport quale fattore di crescita sociale”. “Lo sport è al servizio del sociale – ha dichiarato Mimmo Praticò – perché mantiene quei nobili valori che la società moderna sta sempre più perdendo”. “In un terra – ha detto – dove vi sono scarse opportunità di lavoro, lo sport potrebbe essere una risorsa da sfruttare. In una società dove vige la regola della raccomandazione, dove non vengono premiati né il merito né la necessità, lo sport ci insegna che chi non è bravo rimane indietro e chi sbaglia paga, con un’espulsione o una squalifica. Solo il sacrificio e la costanza permettono di arrivare ad alti livelli, diventare grandi, segnare la storia e, magari, essere ricordati con l’intitolazione di una strada”.

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