Ciclismo. Giro d’Italia: Contador doma l’Etna e gli avversari

di Fabiano Polimeni

«Si sa che questo va forte». Stringe le spalle Vincenzo Nibali, subito dopo aver attraversato il traguardo in cima all’Etna, mentre commenta la tappa di casa. Che Alberto Contador andasse forte lo si sapeva, ma che andasse così forte e che avesse voglia di regalare un’infuocata nona tappa, questo restava un desiderio degli appassionati. Dopo la dimostrazione – minima, a questo punto – di forza e intelligenza tattica di ieri a Tropea, oggi negli ultimi 7500 metri di scalata guardare lo spagnolo era come ammirare un artista dipingere il suo capolavoro. E’ superiore a tutti gli altri, che han fatto quel che han potuto. Michele Scarponi, coraggio, cuore e gambe le ha messe sul piatto subito, rispondendo all’attacco di Contador, sul quale ha ricucito con qualche difficoltà. Il marchigiano gli ha fatto compagnia per un chilometro ma ha dovuto alzare bandiera bianca al secondo terrificante scatto, ai meno 6 dall’arrivo. Nibali e Kreuziger hanno guardato lo spettacolo a distanza di sicurezza, perché andar dietro allo spagnolo, probabilmente, avrebbe significato saltare e accusare un distacco ancora superiore. Insieme al siciliano, sostenuto dal pubblico sulle strade di casa, e a Roman Kreuziger, ha tenuto bene Stefano Garzelli, che ha regolato il gruppetto in volata, anticipando proprio Nibali. In testa, mentre gli altri papabili per la vetta della classifica generale facevano gruppetto, Contador danzava sui pedali con un coriaceo Jose Rujano che si dimenava sulla sella per trovare le energie residue e non perdere il contatto dal torero spagnolo. Gli attaccanti di giornata venivano superati a doppia velocità, e il povero Bakelands – ultimo a essere ripreso ai meno 5.6 km dall’arrivo – oltre al vento contrario, subiva un altro spostamento d’aria al passaggio della locomotiva spagnola. Con il forte vento che ha caratterizzato l’ascesa, si poteva aspettare un recupero del gruppetto di Nibali, Scarponi e Kreuziger – tirato da un encomiabile Niemec – ma davanti, il vantaggio di Contador schizzava a 40” ai meno 5km, aumentando fino a un massimo di un minuto. Solo nell’ultimo chilometro, dopo aver salutato Rujano con un altro scatto, il distacco diminuiva e segnava 50” sotto la linea dell’arrivo. Vincenzo Nibali ha provato anche uno scatto per i tanti tifosi accorsi a sostenerlo, ma non è riuscito a fare la differenza quando è partito nell’ultimo chilometro e mezzo; non ha fatto la differenza però ha messo in difficoltà Scarponi, che ha accusato 16” di ritardo dal siciliano, pagando gli sforzi fatti per seguire Contador. Contador, Rujano, Garzelli: questo è il verdetto del vulcano, che ha trovato un degno rivale capace di fare scintille e fiamme. Tappa e maglia per lo spagnolo, che adesso deve attendere che siano gli altri a metterlo in difficoltà e insidiare un Giro che sembra aver trovato il suo padrone. Da quanto sembra, però, Contador ha voglia e forza per regalare ancora azioni e attacchi che riconciliano il ciclismo con il grande pubblico. Una nota a margine: che non si tiri fuori la storia che corre sub judice in attesa dell’appello al Tas per la questione clenbuterolo; la superiorità è stata netta e indiscutibile, come hanno riconosciuto anche gli avversari, rendendo onore alla vittoria di Contador: ci sarà ancora tanto spazio e tante salite per rispondere al “pistolero”, che oggi ha sparato con l’artiglieria pesante.

In una tappa caratterizzata dagli ultimi 7500 metri che si sono visti, ogni altra azione viene oscurata. La cronaca, tuttavia, deve render merito ai fuggitivi di giornata che, partiti al cinquantesimo chilometro, si sono organizzati e hanno scalato il versante di Linguaglossa dell’Etna e gran parte della tappa con un ampio vantaggio: 5’20’’ il distacco massimo. Tutta la giornata ha visto la Lampre ISD in testa a controllare la corsa, mentre davanti i nove al comando – Horrach, Cherel, Frank, Vanotti, Savini, Popovych, Lastras, Visconti e Bakelands – iniziavano a perdere pezzi nei primi chilometri di ascesa verso l’arrivo. Restavano in tre a coltivare speranze di vittoria: Bakelands, Visconti e Frank potevano contare su 2’15’’ ai meno 12 dall’arrivo. La maglia rosa Weening, fino ad allora in gruppo con tutti i migliori, perdeva contatto ai meno 10: arriverà con oltre 4’ da Contador in cima. Quando ancora tutto era sereno e tranquillo in gruppo, davanti Bakelands scattava e allungava su Visconti e Frank. Il resto della tappa, o forse l’intera frazione, è concentrata in 7500 metri di spettacolo. Domani giornata di riposo, con il trasferimento della carovana che risalirà lo stivale fino a Termoli, sede di partenza della decima tappa, martedì prossimo, con i 159 km per velocisti che culmineranno nel traguardo di Teramo.

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