Tour de France, Cavendish beffato in volata da Greipel nella decima tappa

Carmaux (Francia). Riparte la carovana del Tour de France, e lo fa con la decima tappa da Aurillac a Carmaux di 158 chilometri. Arrivo atipico per velocisti, con un gran premio della montagna di 4^ categoria a 15 km dal traguardo, che ha scompaginato i piani di una volata tradizionale. A festeggiare stavolta non è Mark Cavendish, ma il suo ex compagno di squadra Andre Greipel. Il tedesco della Omega Pharma Lotto ha vinto quasi “facilmente”, rimontando Cavendish che, costretto a partire già a 250 metri dal traguardo, non è riuscito a mettere sull’asfalto tutta la velocità necessaria. Ha dovuto sprintare da solo l’inglese, senza il treno Htc a pilotarlo fin sotto l’arrivo, costretti come sono stati a rincorrere un indiavolato Philippe Gilbert, che in vista del Gpm ai meno 15 ha fatto un forcing irresistibile, che lo ha proiettato in avanscoperta insieme ad altri quattro compagni d’avventura, tra cui Tony Martin – uomo di classifica della Htc – e la maglia gialla Voeckler. E non ha mollato fino ai meno 4 Gilbert. Gruppo che si è presentato all’ultimo chilometro con un frazionamento importante, nato in salita e con calibri come Cancellara e Farrar rimasti attardati. Davanti c’era un italiano, ma non il Petacchi che t’aspetteresti. A rispondere “presente” è stato Daniel Oss, speranza per le classiche in casa Liquigas che ai meno 350 metri si è trovato in testa con Cavendish sulla ruota. Volata atipica s’è detto, e il più lesto a rimontare Cavendish è stato Greipel; terzo lo spagnolo Rojas davanti al campione del mondo Hushovd, Feillu e Oss.
Protagonista di giornata un altro portacolori nostrano: Marco Marcato. Il giovane della Vacansoleil è stato in fuga per gran parte dei 158 chilometri. Partito dopo 14 chilometri dal via di Aurillac è rimasto in avanscoperta insieme a Di Gregorio, Minard, El Fares, Vichot e Delaplace. E’ stato anche l’ultimo ad arrendersi alla rimonta del gruppo, poco prima della vetta dell’ultimo Gpm a 16 chilometri dall’arrivo.

Fabiano Polimeni

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